Corruzione: proseguono inchieste contro politici romeni
Considerato il più influente personaggio dell’entourage dell’ex presidente Traian Basescu, l’ex ministro dello Sviluppo e del Turismo, Elena Udrea, è stata rilasciata martedì sera dalla custodia cautelare e sarà indagata agli arresti domiciliari per concussione, tangenti e riciclaggio di denaro. Lei era stata arrestata la scorsa settimana dopo aver tenuto per giorni la prima pagina dei giornali e aveva aperto i programmi delle tv all news.
Bogdan Matei, 18.02.2015, 13:21
Il suo rientro a casa è stato, però, eclissato da un nuovo scandalo di corruzione con connessioni inaspettate. Lo stesso cognato del premier Victor Ponta, l’imprenditore Iulian Hertanu, è stato fermato in un fascicolo in cui è accusato di frodi con fondi europei e di evasione fiscale. Una ditta alla quale questi è azionista maggioritario avrebbe vinto in maniera fraudolenta un contratto di circa 2 milioni di euro di estensione della rete di fognatura della città di Comarnic, in provincia di Prahova (sud), finanziato da fondi europei. Firmato a gennaio 2012 e con scadenza a febbraio 2014, il contratto è stato prolungato fino a dicembre, senza che i lavori fossero ultimati.
Inoltre, accusano i procuratori, il ritardo dei lavori blocca altri due contratti, sempre con fondi europei, per un valore di quattro milioni di euro, per il manto delle strade su cui si lavora alla fognatura. Nello stesso fascicolo, è stata disposta la misura del controllo giudiziario per i deputati Sebastian Ghita e Vlad Cosma (di Prahova), nonchè per il padre di quest’ultimo, il presidente del Consiglio provinciale di Prahova, Mircea Cosma.
Già coinvolti in altre inchieste dei procuratori anticorruzione, contro i tre politici è stata avviata l’inchiesta penale per sostenere un gruppo delinquenziale organizzato. Quello che amplifica lo scandalo è il fatto che, organizzato o meno, l’intero gruppo gravita attorno a Ponta. Cosma, padre e figlio, sono i capi locali del Partito socialdemocratico. Ghita, escluso di recente dal PSD per il suo temperamento conflittuale, è stato ed è rimasto uno degli amici più vicini al premier, che ha passato accanto a lui una vacanza terapeutica a Dubai, dopo aver perso le presidenziali di novembre.
L’invio dietro le sbarre del proprio cognato rende ancora più fragile Ponta, uno dei politici romeni più attaccati al concetto generoso di famiglia estesa. La moglie, Daciana Sarbu, è eurodeputata. Il suocero, Ilie Sarbu, è il capogruppo socialdemocratico al Senato di Bucarest. Il marito di una cugina, Robert Cazanciuc, è ministro della Giustizia, il testimone del primo matrimonio, Gabriel Oprea, è il titolare dell’Interno, il testimone del secondo matrimonio, George Maior, è stato fino allo scorso mese il capo del SRI. I commentatori affermano che il primo-ministro è ora con le spalle al muro, soprattutto perchè la scorsa estate ha chiesto chiaramente le dimissioni di Basescu, dopo che il fratello minore di questi, Mircea, è stato arrestato per concussione a favore di un padrino della mafia zingara di Oltenia (sud).