Corruzione: chiesta custodia cautelare per Elena Udrea
I problemi con la giustizia di Elena Udrea, deputato, ex ministro ed ex candidato alle presidenziali, sono sempre più numerosi e più gravi. Ieri, i procuratori anticorruzione hanno chiesto, due volte, il via libera per la custodia cautelare in seguito alle accuse nei suoi confronti nei fascicoli di corruzione ”Il Galà Bute” e “Microsoft”. Il primo riguarda l’organizzazione, nel 2011, con l’implicazione del Ministero dello Sviluppo Regionale e del Turismo che dirigeva in quel periodo, di un galà il cui protagonista era l’ex campione mondiale di pugilato, Lucian Bute. Il secondo fascicolo riguarda la concessione illegale di licenze IT alle scuole romene. Da false dichiarazioni patrimoniali a riciclaggio di denaro, le accuse sono state estese a traffico d’influenza e tangenti. I procuratori affermano che Elena Udrea ha violato i requisiti del regime di controllo giudiziario nei suoi confronti, il che comporta la privazione di libertà.
Ştefan Stoica, 05.02.2015, 14:02
Elena Udrea ha smentito nuovamente le accuse, che, secondo lei, si devono alle sue dichiarazioni nei confronti del direttore interinale dell’Intelligence, il generale Florian Coldea. Udrea ha affermato, alla tv pubblica, che Coldea tenterebbe di dirigere la Romania attraverso misure occulte, manipolazione e ciò che lei ha chiamato la relazione speciale che avrebbe con il procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione, Laura Codruta Kovesi. L’ex ministro ha ammesso però che non può provare nessuna delle proprie affermazioni, che si basano su discussioni private con diverse persone. Troppo poco da parte di qualcuno ritenuto, in seguito alla vecchia e speciale relazione con l’ex presidente romeno Traian Basescu, la più forte donna nella politica romena. Il suo mentore tace però senza difenderla, come si aspettava l’opinione pubblica, e i personaggi importanti che gravitavano intorno a Elena Udrea, l’ex marito, Dorin Cocos, e l’ex capo dei procuratori antimafia, Alina Bica, sono in custodia cautelare.
Vittima dei servizi segreti o dei propri reati di corruzione? Per coloro, non pochi, che non hanno mai celato l’avversione per il politico Elena Udrea, la domanda è retorica. Tuttavia, Elena Udrea non è l’unica personalità della vita pubblica familiarizzata con gli uffici della Direzione Nazionale Anticorruzione. I procuratori hanno avviato il perseguimento penale anche nei confronti di Toni Grebla, fino a mercoledi’ giudice della Corte Costituzionale. Costretto dalla situazione impossibile in cui metteva l’istituzione, soprattutto dopo che la Direzione Nazionale Anticorruzione aveva chiesto al Senato il via libera all’arresto, Toni Grebla si è dimesso. Tra le accuse nei suoi confronti, il favoreggiamento del delinquente, l’uso di informazioni non destinate alla divulgazione e il permesso dell’accesso di persone non autorizzate a queste informazioni per ottenere soldi o benefici indebiti.
(traduzione di Adina Vasile)