Coronavirus: terza dose di vaccino in Romania
I dati presentati dalle autorità romene in merito agli sviluppi dell’epidemia di coronavirus sono sempre più preoccupanti. Nelle ultime settimane, il numero dei contagi da SARS-CoV-2 è cresciuto in un ritmo accelerato. Centinaia di località del Paese sono in zona rossa, dopo che gli indici di contagio hanno superato la soglia di 3 per mille abitanti. Al momento, circa mille malati COVID sono ricoverati nelle terapie intensive, mentre la crescita del numero di persone curate nelle strutture ospedaliere o ricoverate nelle terapie intensive determina le autorità a cercare soluzioni per l’aumento dei posti-letto.
I medici ammoniscono che la quarta ondata della pandemia potrebbe essere la più difficile e affermano che la vaccinazione è uno degli strumenti più efficaci e a portata di mano nella lotta contro la pandemia. Il coordinatore della campagna vaccinale in Romania, Valeriu Gheorghiță, ha sottolineato che la maggior parte degli studi rileva il mantenimento a un livello elevato dell’efficacia dell’immunizzazione contro casi gravi della malattia, ricovero ospedaliero e decesso.
Ieri, il premier Florin Cîţu ha annunciato che, dal 28 settembre, sarà avviata la somministrazione della terza dose, solo con vaccini a mRNA, Pfizer BioNTech e Moderna, a prescindere dal tipo di vaccino utilizzato in precedenza e ad almeno sei mesi dalla somministrazione della seconda dose. La decisione è stata presa dopo una seduta cui hanno partecipato i rappresentanti del Comitato Nazionale per il Coordinamento delle Attività di Vaccinazione contro il COVID-19, del Ministero della Salute, dell’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica e dell’Agenzia Nazionale per i Medicinali e i Dispositivi Medici di Romania.
Stando alle autorità, la terza dose è molto raccomandata alle persone a rischio elevato di sviluppare forme severe della malattia, come gli oltre 65 anni, i malati cronici, a prescindere dall’età, le persone ricoverate in centri medico-sociali e altre categorie vulnerabili previste nella strategia nazionale di vaccinazione. Le autorità raccomandano la vaccinazione anche nel caso dei dipendenti particolarmente esposti, come il personale medico-sociale e del settore istruzione. L’accesso alla vaccinazione è permesso anche ad altre categorie della popolazione, se sono passati almeno sei mesi dalla somministrazione della seconda dose di vaccino, a prescindere da eventuali precedenti contagi.
Finora, sono stati inoculati con almeno una dose oltre 5,4 milioni di persone, mentre oltre 5,2 milioni sono completamente immunizzati. Nella capitale, la copertura vaccinale supera il 50% della popolazione residente eleggibile, di oltre 12 anni, mentre il 40% delle province romene ha un tasso di copertura vaccinale superiore al 30%.
Leyla Cheamil, 23.09.2021, 12:52
I dati presentati dalle autorità romene in merito agli sviluppi dell’epidemia di coronavirus sono sempre più preoccupanti. Nelle ultime settimane, il numero dei contagi da SARS-CoV-2 è cresciuto in un ritmo accelerato. Centinaia di località del Paese sono in zona rossa, dopo che gli indici di contagio hanno superato la soglia di 3 per mille abitanti. Al momento, circa mille malati COVID sono ricoverati nelle terapie intensive, mentre la crescita del numero di persone curate nelle strutture ospedaliere o ricoverate nelle terapie intensive determina le autorità a cercare soluzioni per l’aumento dei posti-letto.
I medici ammoniscono che la quarta ondata della pandemia potrebbe essere la più difficile e affermano che la vaccinazione è uno degli strumenti più efficaci e a portata di mano nella lotta contro la pandemia. Il coordinatore della campagna vaccinale in Romania, Valeriu Gheorghiță, ha sottolineato che la maggior parte degli studi rileva il mantenimento a un livello elevato dell’efficacia dell’immunizzazione contro casi gravi della malattia, ricovero ospedaliero e decesso.
Ieri, il premier Florin Cîţu ha annunciato che, dal 28 settembre, sarà avviata la somministrazione della terza dose, solo con vaccini a mRNA, Pfizer BioNTech e Moderna, a prescindere dal tipo di vaccino utilizzato in precedenza e ad almeno sei mesi dalla somministrazione della seconda dose. La decisione è stata presa dopo una seduta cui hanno partecipato i rappresentanti del Comitato Nazionale per il Coordinamento delle Attività di Vaccinazione contro il COVID-19, del Ministero della Salute, dell’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica e dell’Agenzia Nazionale per i Medicinali e i Dispositivi Medici di Romania.
Stando alle autorità, la terza dose è molto raccomandata alle persone a rischio elevato di sviluppare forme severe della malattia, come gli oltre 65 anni, i malati cronici, a prescindere dall’età, le persone ricoverate in centri medico-sociali e altre categorie vulnerabili previste nella strategia nazionale di vaccinazione. Le autorità raccomandano la vaccinazione anche nel caso dei dipendenti particolarmente esposti, come il personale medico-sociale e del settore istruzione. L’accesso alla vaccinazione è permesso anche ad altre categorie della popolazione, se sono passati almeno sei mesi dalla somministrazione della seconda dose di vaccino, a prescindere da eventuali precedenti contagi.
Finora, sono stati inoculati con almeno una dose oltre 5,4 milioni di persone, mentre oltre 5,2 milioni sono completamente immunizzati. Nella capitale, la copertura vaccinale supera il 50% della popolazione residente eleggibile, di oltre 12 anni, mentre il 40% delle province romene ha un tasso di copertura vaccinale superiore al 30%.