Coronavirus: Romania, sale pressione su ospedali
Sale nuovamente la pressione sugli ospedali in Romania, soprattutto nei reparti di terapia intensiva destinati ai pazienti Covid-19, dove gli oltre mille posti-letto disponibili sono quasi interamente occupati. Le autorità ammoniscono sulla crescita del numero di pazienti che necessitano di essere ricoverati. Ogni giorno aggiunge qualche centinaio in più e gli ospedali stanno diventando sovraffollati. La situazione è complicata anche dall’apparizione di focolai in ospedali o reparti non Covid, come già accade in varie zone del Paese.
Daniela Budu, 21.09.2021, 11:50
Sale nuovamente la pressione sugli ospedali in Romania, soprattutto nei reparti di terapia intensiva destinati ai pazienti Covid-19, dove gli oltre mille posti-letto disponibili sono quasi interamente occupati. Le autorità ammoniscono sulla crescita del numero di pazienti che necessitano di essere ricoverati. Ogni giorno aggiunge qualche centinaio in più e gli ospedali stanno diventando sovraffollati. La situazione è complicata anche dall’apparizione di focolai in ospedali o reparti non Covid, come già accade in varie zone del Paese.
Siamo in piena quarta ondata della pandemia, e la Romania registra migliaia di nuovi casi ogni giorno, per la maggior parte a Bucarest. Inoltre, in oltre 200 località, il tasso di contagio degli ultimi 14 giorni superava ieri 3 casi per mille abitanti. I dati ufficiali indicano che circa 16 persone su 100 vengono rilevate positive. I medici sono preoccupati dell’evoluzione della pandemia e del modo in cui farà fronte il sistema sanitario, messo a dura prova anche nelle precdenti ondate.
Il direttore medico dell’Istituto di malattie infettive Matei Bals di Bucarest, Adrian Marinescu, ha sottolineato a Radio Romania che la metà dei romeni non ha nessuna protezione davanti al SARS-CoV-2, non è immunizzata e non ha neanche superato la malattia. Adrian Marinescu spiega come stanno le cose negli ospedali in questo momento.
Generalmente, nella prima parte della giornata, vediamo come i posti che riusciamo a rendere disponibili tramite la dimissione dei pazienti, vengono subito occupati da altri pazienti in attesa al pronto soccorso. Ciò accade da quasi una settimana. Stiamo pensando a cosa succederà nelle prossime settimane. E’ chiaro che tutti gli ospedali dovranno contribuire con letti, e non mi riferisco solo a quelli dei reparti di terapia intensiva, ma ai letti in generale, da destinare ai pazienti Covid, ha spiegato il medico Adrian Marinescu, esprimendo la preoccupazione che la stagione fredda amplificherà i problemi con la diffusione della più contagiosa variante Delta, che colpisce anche i bambini.
Gli specialisti sottolineano costantemente quanto sia importante rispettare le misure di protezione e vaccinarsi. Dopo un lungo periodo a basso ritmo delle somministrazioni, negli ultimi giorni si nota una leggera crescita. I dati presentati dalle autorità indicano che l’evoluzione della campagna vaccinale si svolge sullo sfondo di una forte crescita del numero di nuovo contagi dal coronavirus, che ieri erano dell’80% in più rispetto ad una settimana fa.
Gli stessi dati ufficiali dimostrano che quasi tutte le persone decedute in seguito all’infezione non erano immunizzate o non avevano completato il ciclo vaccinale. Dall’inizio della campagna in Romania, il 27 dicembre 2020, solo quasi 5,3 milioni di persone hanno completato il ciclo vaccinale, cifra di gran lunga inferiore al target di oltre 10 milioni prefisso dalle autorità per settembre.