Coronavirus: previsioni cupe dal Fondo Monetario Internazionale
Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto in notevole calo le stime sull’economia mondiale nel 2020, in seguito alla pandemia del nuovo coronavirus. Se lo scorso ottobre il FMI anticipava per la Romania una crescita del 3,5% per il corrente anno, le nuove previsioni stimano una contrazione del 5%, con una ripresa di quasi 4 pp nel 2021. Le stime del Fondo sono molto più pessimistiche rispetto a quelle della Banca Mondiale, che la scorsa settimana prevedeva una crescita dello 0,3% in Romania nel 2020, puntando, a sua volta, su una ripresa di fino al 4,4% per l’anno prossimo.
Daniela Budu, 15.04.2020, 12:54
A Bucarest, il ministro delle Finanze, Florin Cîţu, dichiara che l’economia romena vedrà una ripresa a V, con il calo del corrente anno compensato da un ripristino nel 2021. Le nuove previsioni del FMI indicano anche un’esplosione della disoccupazione in Romania, da quasi il 4% nel 2019 a più del 10% quest’anno, per scendere al 6% nel 2021.
D’altra parte, il FMI stima che, a causa della pandemia di coronavirus, l’economia mondiale dovrebbe subire una contrazione del 3% quest’anno. Si tratta di una revisione di oltre 6 pp rispetto al precedente rapporto e di una situazione molto più grave della recessione provocata dalla crisi finanziaria globale avvenuta un decennio fa. Secondo lo scenario di base, che parte dall’ipotesi che la pandemia scenderà nella seconda metà del 2020, e le misure di isolamento verranno allentate gradualmente, l’economia mondiale dovrebbe registrare un salto del 5,8% nel 2021, man mano che l’attività economica tornerà alla normalità, indica ancora il FMI. I suoi esperti ammettono, però, che le prospettive del rilancio sono incerte e ammoniscono che i rischi connessi a queste previsioni sono orientati al ribasso.
Intanto, la Reuters annuncia che oltre la metà dei quasi 200 stati membri hanno già contattato il FMI per finanziamenti urgenti per contenere la diffusione del COVID-19 e ad attenuare il suo impatto economico. Il Fondo indica che la sua attuale capacità di prestito, pari a un trilione di dollari e relativamente sostanziale, per aiutare i Paesi membri a gestire l’emergenza, però potrebbero essere necessarie risorse in più, man mano che l’apice della crisi colpirà gli stati emergenti.
Il FMI ammonisce che l’economia globale subirà il colpo più duro dal 1930, titola Financial Times, sottolineando che la maggioranza delle economie nazionali saranno di almeno il 5% più ristrette, persino dopo il rinvigorimento. La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale esortano i leader del mondo a meglio coordinare le azioni per stabilire un piano unitario sulla crisi provocata dal coronavirus, nota anche Wall Street Journal.