Coronavirus: presidente Klaus Iohannis, nessun motivo reale di panico, serve solidarietà
In seguito al caso di contagio da coronavirus confermato in Romania, il presidente Klaus Iohannis assicura che non c’è alcun motivo reale di andare nel panico. In un post su Facebook, il capo dello stato scrive che il comportamento normale che dobbiamo seguire adesso è quello di applicare rigorosamente le raccomandazioni delle autorità e tenerci costantemente aggiornati da fonti credibili e ufficiali.
Iuliana Sima Anghel, 27.02.2020, 14:29
In seguito al caso di contagio da coronavirus confermato in Romania, il presidente Klaus Iohannis assicura che non c’è alcun motivo reale di andare nel panico. In un post su Facebook, il capo dello stato scrive che il comportamento normale che dobbiamo seguire adesso è quello di applicare rigorosamente le raccomandazioni delle autorità e tenerci costantemente aggiornati da fonti credibili e ufficiali.
Cari romeni, è giusto trattare con la massima serietà la situazione generata dall’apparizione dei casi di coronavirus in Europa e dall’accertamento di un contagio in Romania, però non esiste alcun motivo reale di panico. L’infezione da questo virus provoca, nella maggioranza dei casi, solo lievi sintomi, mal di gola, tosse e febbre, come qualsiasi raffreddore. Quindi, il comportamento normale che dobbiamo seguire adesso è quello di applicare rigorosamente le raccomandazioni delle autorità e tenerci costantemente aggiornati da fonti credibili e ufficiali, scrive il Klaus Iohannis, ricordando che le competenti istituzioni hanno preso tutte le misure necessarie per impedire la diffusione del virus nel nostro Paese e limitare i suoi effetti negativi.
Dobbiamo essere solidali nello scoraggiare qualsiasi tentativo di creare rivelazioni sensazionali in questi momenti. La diffusione di allarmismi o persino di notizie false è in grado di generare un’epidemia di panico, con conseguenze nocive per i nostri simili, aggiunge il capo dello stato, ricordando quanto sia importante proteggere le persone anziane e vulnerabili, già affette da malattie croniche.