Coronavirus: il pericolo della variante Delta
Il numero dei contagi dal SARS-CoV-2 è quasi triplicato in un paio di settimane in Romania, con un record dopo l’altro. Molti reparti di terapia intesiva destinati ai pazienti contagiati sono già pieni, e il numero dei post-letto è limitato. I poco più di 800 posti disponibili per i pazienti in gravi condizioni sono quasi interamente occupati, e le autorità tentano di raddoppiare il loro numero. Sono ricoverati migliaia di pazienti, con numeri in crescita, tra cui anche minori affetti da forme severe. L’Istituto Nazionale di Pubblica Sanità annuncia la crescita del numero dei contagi dalla variante Delta, rilevata la scorsa settimana in quasi il 40% dei casi di infezione. In ugual misura, l’INPS indica che anche circa la metà dei decessi associati al coronavirus è provocata sempre dalla stessa variante.
Daniela Budu, 15.09.2021, 11:15
I focolai di coronavirus allertano le autorità, che hanno rinforzato le misure di protezione nelle località colpite dalla salita allarmante della curva epidemiologica. La variante Delta ha una diffusione più rapida rispetto ai precedenti ceppi, ribadisce il responsabile della campagna vaccinale, il medico militare Valeriu Gheorghiţă. Le autorità prevedono un incremento dei nuovi casi di infezione nel successivo periodo. Le statistiche indicano che al momento un romeno su due non è protetto in nessun modo dal Covid-19 sia perchè non vaccinato sia perchè non ha superato la malattia. Il maggior pericolo proviene dalla velocissima diffusione della variante Delta, che genera forme più gravi della malattia che colpisce in particolare le persone non immunizzate.
Purtroppo, notiamo che sempre più persone arrivano nelle terapie intensive in tempi relativamente brevi, il che rappresenta un fenomeno assolutamente preoccupante dal mio punto di vista. Se guardiamo ai casi accertati di contagio dal SARS-CoV-2, oltre l’80% è stato rilevato nelle persone non vaccinate. Inoltre, oltre il 92% dei decessi si è registrato ugualmente sempre tra le persone non vaccinate, ha spiegato Valeriu Gheorghiţă.
Le autorità ribadiscono che la vaccinazione, l’uso della mascherina e la necessità di evitare le zone affollate rimangono i mezzi di protezione contro la malattia. Valeriu Gheorghiţă auspica la somministrazione della terza dose da ottobre, una volta arrivata la decisione dell’Agenzia Europea per i Medicinali. La campagna vaccinale in Romania prosegue ancora a ritmo basso, nonostante i ripetuti appelli degli specialisti. Finora, solo poco più di 5,2 milioni di romeni hanno completato il ciclo vaccinale, cioè quasi un terzo della popolazione eleggibile.