Coronavirus confermato in Romania
Il primo caso di coronavirus in Romania è stato confermato ieri sera. Si tratta di un giovane della provincia di Gorj (sud), entrato in contatto con un cittadino italiano di Rimini, che dal 18 al 22 febbraio si era recato nella rispettiva zona.
Roxana Vasile, 27.02.2020, 11:35
Il giovane trovato positivo, subito trasferito all’Ospedale di malattie infettive Matei Bals di Bucarest, è in buone condizioni, come dichiarava a mezzanotte il ministro della Salute ad interim, Victor Costache. Il paziente è in buone condizioni, non presenta sintomi e non dobbiamo allarmarci. Abbiamo in corso altri 33 test, e comunicheremo i risultati il prima possibile, ha detto il ministro.
Da parte sua, il capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, Raed Arafat, ha spiegato che tutti i sette familiari del giovane sono in isolamento domiciliare. In questo momento, secondo le nostre informazioni, tutte queste persone sono risultate negative, ma, siccome il paziente trovato positivo è stato in contatto diretto con loro, tutti e sette rimarranno in isolamento domiciliare, sotto sorveglianza. Si provvederà a tutto quanto occorre per le loro necessità, ma non dovranno uscire di casa, ha dichiarato Raed Arafat.
Intanto, nella località della provincia di Gorj dove è stato confermato il primo caso di coronavirus del Paese, è in corso un’indagine epidemiologica volta a individuare tutte le persone entrate in contatto con il cittadino italiano ora a Rimini, nonchè con il romeno contagiato successivamente. Tutte le persone che hanno fatto il tampone sono in isolamento domiciliare sotto sorveglianza. Tra le misure istituite per limitare la diffusione del virus si annoverano la quarantena e la chiusura delle scuole e degli asili d’infanzia per interventi di igienizzazione.
Gli specialisti spiegano che la popolazione non deve andare nel panico. Si tratta di casi nella maggior parte asintomatici, in forme lievi o medie, di nessuna maniera severe. I casi severi rappresentano il 5% ovunque nel mondo, con una mortalità compresa tra il 2 e il 3% al massimo. Le procedure e le misure vengono prese ovunque nel mondo, ovunque in Europe e, naturalmente, anche in Romania. Alla fine, visto il contesto europeo e dati i legami tra la Romania e l’Italia, era ovvio che anche da noi si sarebbero verificati dei contagi. Ma la cosa importante è avere solo dei casi isolati, come succede dappertutto, tranne nella Cina centrale e in Italia, spiega il medico Adrian Marinescu dell’Istituto di malattie infettive Matei Bals di Bucarest.
Lo stesso appello alla calma è stato rinnovato ieri anche dopo la riunione del Consiglio Supremo di Difesa: i romeni devono informarsi da fonti autorizzate e non andare nel panico.