Consultazioni politiche in vista del referendum
La settimana scorsa, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha annunciato un referendum sul tema della giustizia che avrà luogo il 26 maggio prossimo, in concomitanza con le elezioni europee. Perché questo tema? Perché la giustizia è sottoposta ad un assalto permanente da parte del PSD, ha spiegato il presidente, stando al quale il dilettantismo e l’incompetenza dell’attuale potere si abbinerebbero, con effetti disastrosi per il Paese, all’intento di legiferare nell’interesse dei delinquenti.
Ştefan Stoica, 02.04.2019, 15:13
La settimana scorsa, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha annunciato un referendum sul tema della giustizia che avrà luogo il 26 maggio prossimo, in concomitanza con le elezioni europee. Perché questo tema? Perché la giustizia è sottoposta ad un assalto permanente da parte del PSD, ha spiegato il presidente, stando al quale il dilettantismo e l’incompetenza dell’attuale potere si abbinerebbero, con effetti disastrosi per il Paese, all’intento di legiferare nell’interesse dei delinquenti.
Lunedì, il presidente ha annunciato in più che consulterà il legislativo per ampliare l’area tematica del referendum, allo scopo di renderlo più forte. Klaus Iohannis ha criticato nuovamente il governo PSD- ALDE per il modo non trasparente in cui ricorre alle ordinanze d’urgenza, ammonendolo di rinunciare a simili atti normativi in materia penale prima del referendum. Klaus Iohannis: Mi rivolgerò al Parlamento romeno per una nuova consultazione, che amplia la tematica del referendum, per renderlo più efficace e più forte. Attiro l’attenzione al Governo romeno di non emanare ordinanze d’urgenza in questi settori — giustizia, politica penale — fino a quando il popolo non avrà espresso il suo parere, fino a quando non conosceremo la volontà sovrana dei romeni”.
In risposta, il Partito Socialdemocratico, ha annunciato che non esprimerà alcun punto di vista sul referendum fino a quando il presidente non enuncerà la domanda che vuole rivolgere ai romeni. Stando ai socialdemocratici, Iohannis vorrebbe spostare il dibattito da problemi quali l’economia, i redditi della popolazione o il modo in cui il Paese andrebbe difeso nel PE, verso temi legati alla giustizia. Mentre il deputato PSD, Cătălin Rădulescu, ha dichiarato che il capo dello stato deve smetterla con i moniti rivolti al Parlamento e al Governo. Cătălin Rădulescu: Se al momento la carica presidenziale gli garantisce l’immunità, può darsi che, ad un certo momento, non ce l’abbia più. Il Governo non è né la sua cassetta di sicurezza, né un annesso della presidenza e deve smetterla di lanciare simili minacce che, prima di tutto, sono contrarie alla costituzione”.
Dall’opposizione, il PNL considera il referendum una mozione di sfiducia contro il Governo e per questo lo sostiene. Il leader dei deputati liberali, Raluca Turcan: Il Partito Nazionale Liberale sosterrà l’iniziativa del presidente, così come, in tutto questo periodo, è stato solidale con coloro che sono stati ingannati, abusati, con coloro che hanno visto fallire le proprie speranze di un destino onesto e prospero in Romania, a causa del PSD e dell’ALDE”.
Il presidente Iohannis ha affermato che si consulterà anche con i partiti politici sul tema del referendum del 26 maggio. La settimana scorsa, si è incontrato ed ha discusso su questo tema, con rappresentanti della società civile, la maggior parte favorevoli alla consultazione, e con i magistrati.