Consiglio Europeo: via al “piano Juncker” per gli investimenti strategici
I leader Ue, riunitisi a Bruxelles, hanno deciso, su proposta della Commissione Europea, di creare il Fondo europeo per gli Investimenti strategici, con lo scopo di mobilitare 315 miliardi di euro nel 2015-2017. Il fondo sarà aperto a contributi da parte degli stati membri, diretti o tramite le banche nazionali per la promozione economica. La Banca Europea per gli Investimenti avvierà il progetto utilizzando fondi propri, a partire da gennaio 2015.
Valentin Țigău, 19.12.2014, 16:18
I leader Ue, riunitisi a Bruxelles, hanno deciso, su proposta della Commissione Europea, di creare il Fondo europeo per gli Investimenti strategici, con lo scopo di mobilitare 315 miliardi di euro nel 2015-2017. Il fondo sarà aperto a contributi da parte degli stati membri, diretti o tramite le banche nazionali per la promozione economica. La Banca Europea per gli Investimenti avvierà il progetto utilizzando fondi propri, a partire da gennaio 2015.
Il Parlamento Europeo deve elaborare la legislazione necessaria entro giugno 2015, affinchè i fondi possano essere mobilitati sin dalla metà dellanno prossimo. Stando al corrispondente di Radio Romania, che cita il promotore del piano per gli investimenti strategici, il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, nessuno stato ha escluso la partecipazione all’inizio con capitale. Molti stati hanno lasciato intendere che potrebbero contribuire a seconda delle proposte della CE. Allo stesso tempo però ci sono degli stati, come la Germania, retticenti sull’efficienza del progetto.
Un altro tema sull’agenda del Consiglio è stato la strategia a lungo termine dell’Unione nei confronti della Russia. Il neopresidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha affermato che la situazione finanziaria difficile dell’Ucraina, ma anche della Russia, non è una questione di giorni o settimane, e che, a livello degli stati membri, c’è solidarietà sulla necessità di una strategia a lungo termine. Al contempo, i capi di stato e di governo hanno salutato le decisioni dell’Ucraina di attuare riforme politiche e si sono detti pronti a decidere nuove misure contro la Russia se necessario.
Una serie di misure annunciate in precedenza sono già stata approvate dal Consiglio. Si tratta del divieto, dal 20 dicembre, di tutti gli investimenti europei in Crimea e dei servizi turistici europei in Crimea e a Sebastopoli. Inoltre, dal prossimo marzo, le navi europee da crociera non potranno più fare scalo nei porti della Penisola di Crimea, eccezion fatta per le situazioni di emergenza. Nel contesto di queste sanzioni, l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Federica Mogherini, ha esortato il presidente russo Vladimir Putin ad adottare un cambiamento radicale nel suo atteggiamento nei confronti dell’Ucraina, Paese in cui Mosca sostiene i separatisti pro-russi.
Al Consiglio Europeo, la Romania è stata rappresentata, per l’ultima volta, dal presidente Traian Basescu, il cui mandato scade il 21 dicembre. Basescu ha dichiarato, tra l’altro, che la Romania sostiene l’aumento delle sanzioni contro Mosca.
(traduzione di Adina Vasile)