Condanna unanime degli attentati a Bruxelles
Dopo gli attentati terroristici di Bruxelles, abbiamo sentito i romeni accanto a noi. Lo ha dichiarato lambasciatore belga a Bucarest, Thomas Baekelandt. Non solo le autorità romene sono state accanto al popolo belga, ma i romeni, in generale. Giovedi è stato proclamato giorno di lutto nazionale in segno di solidarietà con tutti quelli che hanno perso i parenti o gli amici. Come in altre capitali europee, a Bucarest, limponente edificio che ospita il Governo romeno è stato illuminato nei colori della bandiera belga – nero, giallo e rosso. Politici e figure pubbliche romene, ambasciatori stranieri accreditati a Bucarest, ma anche semplici bucarestini si sono recati allAmbasciata del Belgio a Bucarest, dove hanno scritto nel libro di cordoglio, hanno acceso candele, hanno deposto fiori e hanno trasmesso messaggi di solidarietà con il popolo belga fortemente colpito dagli attentati compiuti allinzio della settimana.
Roxana Vasile, 25.03.2016, 17:16
Dopo gli attentati terroristici di Bruxelles, abbiamo sentito i romeni accanto a noi. Lo ha dichiarato lambasciatore belga a Bucarest, Thomas Baekelandt. Non solo le autorità romene sono state accanto al popolo belga, ma i romeni, in generale. Giovedi è stato proclamato giorno di lutto nazionale in segno di solidarietà con tutti quelli che hanno perso i parenti o gli amici. Come in altre capitali europee, a Bucarest, limponente edificio che ospita il Governo romeno è stato illuminato nei colori della bandiera belga – nero, giallo e rosso. Politici e figure pubbliche romene, ambasciatori stranieri accreditati a Bucarest, ma anche semplici bucarestini si sono recati allAmbasciata del Belgio a Bucarest, dove hanno scritto nel libro di cordoglio, hanno acceso candele, hanno deposto fiori e hanno trasmesso messaggi di solidarietà con il popolo belga fortemente colpito dagli attentati compiuti allinzio della settimana.
Il primo a firmare nel libro di cordoglio è stato lambasciatore francese, Francois Saint-Paul, il cui Paese è stato anchesso fortemente colpito da due simili tragedie lanno scorso: a gennaio, quando è stato compiuto lattacco contro la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, e, a novembre, quando gli attentati jihadisti hanno provocato 130 morti. Tra i capi delle missioni diplomatiche che hanno firmato nel libro di cordoglio allAmbasciata del Belgio si sono annoverati anche gli ambasciatori della Germania, Spagna, del Giappone, della Grecia, Bosnia, Serbia, del Cipro, della Polonia, Turchia e del Cuba. Il presidente romeno Klaus Iohannis appena tornato da una visita di stato in Turchia, ha esortato alla solidarietà e al coraggio:
“Sono molto convinto che possiamo combattere questo flagello degli attentati solo se tutti i Paesi lavorano insieme. Le parole che mi vengono in mente quando penso a cosa andrebbe fatto sono solidarietà, calma e unità”.
Anche il premier Dacian Ciolos ha fatto appello alla solidarietà nella lotta al terrorismo. “Credo fermamente che solo attraverso il rafforzamento della cooperazione tra di noi, gli stati Ue, possiamo mantenere lo spazio di libertà che abbiamo nellUnione, perchè questo è il più minacciato. Attualmente, la tendenza di ciascuno stato membro è di ritirarsi al fine di proteggersi”, ha detto Ciolos.
Dal canto suo, il presidente della Camera dei Deputati, Valeriu Zgonea, si è pronunciato per una maggiore sicurezza. “Le libertà sono estremamente importanti. Ma per avere libertà, per avere benessere, si deve avere sicurezza. La sicurezza è estremamente importante per noi a casa, per strada”, ha detto Zgonea.
Religioni, dialogo, pace – sono i termini di unequazione teorica, che si dimostra però lontana dalla realtà, perchè a nome della religione vengono fatte esplodere bombe e si giunge a conflitti gravi. Leader religiosi musulmani e cristiani partecipati, giovedi, ad un forum organizzato dalla facoltà di Teologia Ortodossa di Bucarest hanno ribadito che lestremismo e il fanatismo appaiono nel contesto della mancanza di educazione, ma anche della manipolazione. Essi hanno convenuto che la risposta delle autorità religiose al radicalismo islamico è il dialogo, che può promuovere una cultura della pace e della tolleranza. (traduzione di Adina Vasile)