Concerto romeno a Vienna
Il 2023 è L'Anno culturale Dimitrie Cantemir e Ciprian Porumbescu, per celebrare la vita e l'opera dello studioso Dimitrie Cantemir e l'opera del compositore Ciprian Porumbescu.
Corina Cristea, 31.07.2023, 14:29
Un evento eccezionale, domenica sera, nella famosa sala Musikverein di Vienna – lOpera Nazionale di Bucarest ha tenuto per la prima volta un concerto per rendere omaggio al grande compositore e violinista romeno Ciprian Porumbescu, cui è stato dedicato il 2023. In questo periodo riccorrono 170 anni dalla nascita del compositore e 140 dalla sua morte. Nella sala doro da cui le televisioni di tutto il mondo trasmettono il 1° gennaio il Concerto di Capodanno nella capitale austriaca si è sentita ora la musica romena. In programma esclusivamente opere firmate da Ciprian Porumbescu, che uniscono la spiritualità con la tradizione e la musica sacra con quella dispirazione folcloristica: “Crai Nou” – la prima operetta romena, “Ballata”, “Rapsodia romena” e “Padre nostro”. Hanno interpretato i solisti, il coro e lorchestra dellOpera Nazionale di Bucarest, sotto la bacchetta del direttore Daniel Jinga, e gli ospiti speciali della serata sono stati il maestro Gheorghe Zamfir e la solista Maria Coman.
“Per me, lincontro con la musica di Ciprian Porumbescu è stato una rivelazione. Certamente avevo una falsa opinione su ciòche significano le marce nelloperetta “Crai Nou”. Erano simili alla propaganda comunista. In questo momento cè unesorcizzazione di Ciprian Porumbescu dal comunismo e penso che, dora in poi, dobbiamo sperare di ricevere questa musica nella sua forma pura, nella forma in cui la pensò Ciprian Porumbescu molto prima che la Romania attraversasse questo esperimento totalitario”, ha detto Daniel Jinga.
Il grande desiderio di Ciprian Porumbescu era quello di creare unoperetta che scaturisse dal folklore, e ci riuscì con loperetta “Crai Nou”, che divenne un punto di riferimento della musica romena del XIXesimo secolo. La creazione di Porumbescu è la reinterpretazione di un mito popolare secondo cui il Novilunio (Craiul Nou) può portare felicità agli innamorati. Il soggetto è tratto dalluniverso del villaggio moldavo e lazione si svolge nel 1851, partendo da unantica leggenda popolare su una storia damore che trionfa nonostante tutti gli ostacoli esterni.
Si dice che questa operetta abbini il buon umore alla verve poetica e alla fantasticheria, in unatmosfera tonica autenticamente romena, creata da una musica semplice e calda. “La comprensione delloperetta “Crai Nou” risiede nellincontro tra ciò che è originario e ciò che è originale. Il capolavoro di Ciprian Porumbescu esprime un solido ancoraggio nel background ancestrale della spiritualità romena, ma è anche una creazione originale, che riunisce la vecchia e la nuova espressione musicale del suo tempo”, afferma Daniel Jinga. I 2.000 posti a sedere della sala viennese sono stati occupati da romeni della diaspora, che si sono alzati in piedi e hanno applaudito lo spettacolo, pieni di emozione e orgoglio.