Con o senza il canone radio-tv
Leyla Cheamil, 08.11.2016, 16:36
Votata
di recente dal Parlamento e ritenuta da alcuni una misura populista, la
cancellazione della tassa radio tv, assieme ad altre 101 tasse, ha destato
reazioni accese in Romania. L’atto normativo è stato votato in un periodo
record sia dal Senato che dalla Camera dei Deputati. Rappresentanti della
cultura romena, della scena politica, delle organizzazioni non governative
delle istituzioni mass-media romene e straniere hanno criticato la misura. E’
bene o male che sia eliminata questa tassa? Sono state calcolate le conseguenze
di tale misura? Quali sono gli argomenti a sostegno della sua cancellazione?
Sarà intaccata l’indipendenza delle emittenti pubbliche di radio e
televisione?
A
Bucarest è stato organizzato un dibattito pubblico per analizzare i possibili
effetti e le alternative al mantenimento delle tasse. Tra i partecipanti,
rappresentanti della società civile, giornalisti, leader sindacali, esperti di
diritto costituzione e letterati, che hanno ammonito sul rischio di controllo
politico comportato dal finanziamento esclusivo delle due istituzioni dal
budget dello stato. Rinunciando a questo contributo diretto, viene a mancare il
legame diretto fra i cittadini e il servizio pubblico, è del parere il
direttore del Centro per il Giornalismo Indipendente, Ioana Avădanei,
aggiungendo che la popolazione continuerà comunque a pagare dai fondi pubblici.
La cancellazione della tassa è un
mito. Non scompare, ma è inclusa nel
budget dello stato, che rappresenta sempre i nostri soldi, solo che allora il
legame non è più uno diretto.
Dal
canto suo, l’accademico Răzvan Theodorescu ha criticato la decisione del
Parlamento, affermando che l’eliminazione della tassa radio-tv è una vendetta
politica. Răzvan Theodorescu: Credo che il presidente della Romania
debba fare il gesto di porre fine a questa stupidità, che potrebbe mettere le
due società in una situazione estremamente difficile.
Ovviamente,
anche i capi delle due istituzioni pubbliche sono contrari alla cancellazione
della tassa radio-tv. Il presidente direttore generale della Società Romena di
Radiodiffusione, Ovidiu Miculescu, ha ammonito che l’eliminazione della tassa
radio-tv mette in pericolo il funzionamento stesso dei due servizi pubblici,
dal 1 gennaio 2017. Anche il presidente direttore generale della TVR, Irina
Radu, ha affermato che, con la rinuncia alla tassa come fonte di finanziamento,
la Radio e la Televisione non potranno più svolgere la loro attività in base
alla Legge 41, che è attualmente alla base del loro funzionamento e
organizzazione.
Per il
momento, la legge sulla cancellazione della tassa radio-tv aspetta la promulga
del presidente Klaus Iohannis, il quale ha dichiarato di recente che molte
organizzazioni mass-media europee, sindacati mass-media e associazioni dei
giornalisti gli hanno chiesto di non promulgare la legge nella forma attuale,
perché se la Radio e la Televisione pubbliche fossero finanziate dal budget
dello stato, sarebbero controllate più facilmente dai politici. (traduzione di Gabriela Petre)