Comunismo: inchiesta penale contro ex boia
A quasi un quarto di secolo dalla condanna dell’ex coppia dittatoriale di Nicolae ed Elena Ceausescu per genocidio, i procuratori romeni muovono di nuovo l’accusa, questa volta contro un boia. Ex comandante del carcere di Ramnicu Sarat nel periodo comunista, l’88enne Alexandru Visinescu è sotto inchiesta penale per gli orrendi maltrattamenti e torture inflitte ai detenuti politici, privati anche di cibo, medicine e assistenza medica.
Corina Cristea, 04.09.2013, 12:17
A quasi un quarto di secolo dalla condanna dell’ex coppia dittatoriale di Nicolae ed Elena Ceausescu per genocidio, i procuratori romeni muovono di nuovo l’accusa, questa volta contro un boia. Ex comandante del carcere di Ramnicu Sarat nel periodo comunista, l’88enne Alexandru Visinescu è sotto inchiesta penale per gli orrendi maltrattamenti e torture inflitte ai detenuti politici, privati anche di cibo, medicine e assistenza medica.
Il regime di sterminio ha portato al decesso di molti di loro. Visinescu è solo uno dei 35 ex boia identificati dall’Istituto per l’Investigazione dei Crimini del Comunismo di Bucarest, e la decisione della Procura di inserire i suoi reati imprescrittibili nella categoria del genocidio è storica.
“E’ per la prima volta che un ex responsabile del sistema penitenziario comunista viene messo sotto una simile accusa. Per le vittime del regime comunista, è un primo passo in avanti. Per quanto riguarda gli altri ex responsabili del sistema penitenziario che abbiamo identificato e, generalmente, le persone sospettate di aver commesso crimini e abusi durante il regime comunista, la decisione altro non fa che confermare che siamo sulla buona strada, e che nel successivo periodo intensificheremo queste indagini”, spiega il presidente esecutivo dell’Istituto per l’Investigazione dei Crimini del Comunismo, Andrei Muraru.
La messa sotto accusa è vista come un atto di giustizia per i romeni che hanno sofferto tanto nelle prigioni comuniste e per le loro famiglie. Lo storico Stelian Tanase ritiene che, grazie a questa decisione, la società potrebbe cominciare ad accettare il passato comunista.
“Il processo Visinescu ha un valore simbolico, in quanto lancierà in un dibattito molto tagliente e doloroso il passato romeno, così com’è stato fino al 1989. Finora, non abbiamo visto simili casi al dibattito. Hanno pagato, tramite obbrobrio, solo i piccoli delatori; però dobbiamo arrivare ai pezzi grossi del sistema. Il comandante del carcere di Ramnicu Sarat è un personaggio molto importante del gulag romeno. Quello non era un carcere qualsiasi: lì erano detenuti i superstiti degli inferni di Sighet e Aiud, personalità politiche e casi speciali”, dice Stelian Tanase.
Entro un paio di settimane, l’Istituto per l’Investigazione dei Crimini del Comunismo renderà noto il secondo nome della lista degli ex boia.