Comunismo: commemorazione vittime totalitarismo sovietico
Il 1 aprile è stata commemorata la Giornata nazionale dedicata alla memoria dei romeni, istituita nel 2011, per rendere omaggio alle vittime delle deportazioni, della fame e di altre forme di repressione scatenate dal regime totalitario sovietico, nella Contrada di Herta, nel nord della Bucovina, e in Bessarabia. Territori romeno fino al 1940, quando furono occupati dall’Urss, esse si ritrovano oggi nelle confinanti Ucraina e Moldova.
România Internațional, 02.04.2013, 14:19
Il 1 aprile è stata commemorata la Giornata nazionale dedicata alla memoria dei romeni, istituita nel 2011, per rendere omaggio alle vittime delle deportazioni, della fame e di altre forme di repressione scatenate dal regime totalitario sovietico, nella Contrada di Herta, nel nord della Bucovina, e in Bessarabia. Territori romeno fino al 1940, quando furono occupati dall’Urss, esse si ritrovano oggi nelle confinanti Ucraina e Moldova.
Tra il 1941 e il 1953, le autorità sovietiche hanno deportato e dislocato centinaia di migliaia di persone dalla Bessarabia e dal nord della Bucovina, trasportate in condizioni inumane in Siberia, Kazakistan o Uzbekistan. L’Armata rossa ha scatenato l’orrore delle repressioni e delle deportazioni della popolazione romena, che ha tentato di sfuggire al terrore sovietico.
La presidente dell’Associazione degli ex deportati e detenuti politici della Moldova, Valentina Sturza, ha ricordato quei momenti tragici. “La notte tra il 12 e il 13 giugno del 1941, dai camion sono scesi soldati armati fini ai denti, che si sono buttati su 3.470 famiglie, seminando terrore e dolore in villaggi e città. Fu allora che venne deportata l’elite della Bessarabia, sindaci, deputati, docenti, preti. La Bessarabia veniva decapitata”, ricorda Valentina Sturza.
Molti degli arrestati vennero accusati di attività antisovietica e condannati alla pena capitale. Inoltre, il 1 aprile del 1941, l’Armata rossa ha fucilato in una sola notte a Fantana Alba, nel nord della Bucovina (l’odierna Ucraina) circa 3.000 persone che tentavano di sfuggire alla repressione e venire in Romania. Appena nel 2000, le autorità ucraine hanno consentito una messa alla memoria dei romeni uccisi.
Il presidente della Commissione per i romeni nel mondo della Camera dei deputati del Parlamento di Bucarest, Eugen Tomac, lui stesso nato in Bessarabia e avendo parenti deportati, ha evocato le tragedie avvenute 72 anni fa. E’ una delle più orrende tragedie nella storia della nazione romena, ed è nostro dovere pensare a loro, mantenere viva la memoria e il riconoscimento del loro sacrificio per la dignità del popolo romeno”, ha sottolineato il deputato.
La liberazione dei deportati dagli insediamenti in cui erano stati costretti a vivere cominciò dopo la morte del dittatore Stalin, a marzo 1953. Però, il carattere anticostituzionale delle deportazioni staliniste venne riconosciuto solo dopo il 1956.