Compagnie: privatizzazioni e problemi
La privatizzazione di una serie di compagnie statali è uno degli impegni assunti dalla Romania nei confronti dei finanziatori internazionali con cui, dopo il 2009, ha concluso tre accordi di finanziamento. Ma, nonostante gli sforzi di trovare l’investitore giusto, si può parlare piuttosto di fallimenti a catena. Nell’estate dello scorso anno, la privatizzazione di uno dei più importanti stabilimenti chimici nel sud della Romania, Oltchim Ramnicu Valcea, è fallita. La gara di privatizzazione organizzata per il pacchetto di maggioranza è stata vinta da Dan Diaconescu, leader di un partito populista e patron di televisione. Diaconescu non è però entrato in possesso dei titoli, in quanto non ha pagato allo stato la somma per cui si era impegnato, 45 milioni di euro, e la gara è stata annullata. In seguito agli ingenti debiti, lo stabilimento è entrato in insolvenza, e la sua situazione resta tutt’ora incerta.
Corina Cristea, 24.10.2013, 12:27
Gli amministratori giudiziari della compagnia affermano che l’Oltchim ha registrato a settembre i migliori risultati di quest’anno, il fatturato raddoppiando a 11,43 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma la situazione resta complicata, soprattutto dopo il fallimento della vendita della Ramplast, divisione dell’Oltchim che produce profili in PVC. In questo contesto, il ministro dell’Economia, Andrei Gerea, chiede che sia trovato urgentemente un investitore forte per lo stabilimento di Ramnicu Valcea, che ottenga un fatturato annuo di 1 miliardo di euro.
Neanche la privatizzazione della Divisione Merci delle Ferrovie Romene — un altro impegno assunto dal Governo romeno nei confronti degli enti creditizi internazionali — è potuta essere ultimata fino al 14 ottobre, scadenza prefissa dopo che la gara è stata vinta dal Gruppo Ferroviario Romeno (GFR). A settembre, il Ministero dei Trasporti di Bucarest ha firmato il contratto di privatizzazione con GFR, il quale si è impegnato a pagare 202 milioni di euro per il 51% delle azioni e si è assunto investimenti di circa 204 milioni di euro. GFR non ha più pagato però la differenza di 170 milioni, dopo che alcune banche creditrici della Divisione Merci non sono state d’accordo con il cambiamento degli azionisti, e il Consiglio della Concorrenza non ha avuto il tempo necessario per pronunciarsi sulla transazione.
Presente, questi giorni, a Bucarest, con una missione di valutazione dell’accordo stand-by concluso lo scorso mese con la Romania, il FMI ha trasmesso chiaramente al Governo romeno che è auspicabile riprendere la procedura di privatizzazione della Divisione Merci, anzichè avere una procedura contestata. Il ministro dei Trasporti romeno, Ramona Manescu, afferma che è già stato stabilito il calendario della privatizzazione, e la data della gara sarà decisa assieme al FMI. Le autorità romene sperano che il processo di privatizzazione sia concluso entro l’estate del 2014.