Commissione parlamentare d’inchiesta per le presidenziali del 2009
La Commissione parlamentare d’inchiesta sul secondo turno delle presidenziali del 2009 inizierà lunedì la serie degli ascolti con il giornalista e consulente politico Dan Andronic, colui che ha reso pubblica l’informazione-bomba che ha determinato la Procura e il Parlamento ad avviare investigazioni.
Ştefan Stoica, 18.05.2017, 15:51
Andronic ha affermato che persone a capo di importanti istituzioni statali, come l’attuale capo della DNA, Codruţa Kovesi, allora procuratore generale, l’ex capo del SRI, George Cristian Maior, e l’ex primo-vicedirettore dell’intelligence, Florian Coldea, si sarebbero incontrati nella casa di un leader politico la sera del secondo turno, vinto, in modo sorprendente, da Băsescu con una differenza infima di voti rispetto allo sconfitto Mircea Geoană, allora capo del PSD. Anche se non categoricamente, Andronic ha lasciato capire che alla rispettiva riunione sia stata coordinata un’ampia azione volta a influire sul voto, a favore di Băsescu.
Dopo l’interrogazione di Andronic, saranno ascoltati responsabili dell’Autorità Elettorale Permanente di allora, Mircea Geoană e i coordinatori della sua campagna, le persone che dirigevano nel 2009 il Ministero dell’Interno e il Servizio di Telecomunicazioni Speciali.
Saranno convocati tutti coloro che sono stati coinvolti negli avvenimenti del 2009, ha precisato il presidente della commissione, il senatore socialdemocratico Mihai Fifor: “I colleghi hanno considerato normale che il punto di partenza siano gli ascolti di coloro che hanno notato sregolatezze nello svolgimento dello scrutinio presidenziale e questo è il motivo della decisione di iniziare in questo modo. Non abbiamo voluto in alcun momento che sembri un’attività politica, perché non si parla di questo. Cerchiamo di essere oggettivi. Sarà invitato, senza dubbio, anche il signor Traian Băsescu; saranno invitati anche coloro che tutta la gente ha visto in TV con una tabella molto grande di informazioni, cioè cerchiamo di essere oggettivi e che l’attività della commissione sia una corretta e priva di qualsiasi intento di vendetta “.
Il nuovo regolamento legislativo impone a tutte le persone chiamate per essere interrogate di presentarsi, a prescindere dall’incarico ricoperto. Chi si è detto riservato per quanto riguarda l’utilità dell’indagine parlamentare, ritenuta ridondante nel contesto in cui la Procura ha già avviato un dossier sullo stesso tema, afferma che lo scopo non dichiarato sarebbe l’interrogazione di Laura Codruţa Koveşi, capo della DNA, molto impopolare tra i socialdemocratici.
Ci sono stati sospetti molto seri sul turno decisivo delle presidenziali del 2009, alimentati dalla differenza quasi inconcludente tra il numero di voti ottenuti dai due sfidanti, di solo qualche decina di migliaia, dal gran numero di seggi elettorali speciali in cui hanno votato moltissime persone e dalle informazioni apparse sul modo sospetto in cui si sarebbe svolto il processo di voto in alcuni seggi all’estero. In questo caso, i procuratori hanno avviato l’inchiesta penale in rem, cioè sui fatti, non nei confronti di certe persone, per reati di abuso d’ufficio e falsità nei documenti e nelle evidenze elettorali. (tr. G.P.)