Commercio in crescita, interessi in calo
In Romania, gli affari nel commercio hanno registrato una crescita del 9% nei primi due mesi del corrente anno, rispetto al corrispondente periodo del 2022. Lo rilevano i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, indicando che, rispetto a gennaio, il commercio con prodotti agricoli ha registrato a febbraio un aumento di circa il 27%, mentre quello con generi alimentari è cresciuto di soli 4,6 pp. Questi indicatori sono importanti, in quanto indicano la dinamica dell’economia e del consumo, ritiene l’analista Constantin Rudniţchi.
Daniela Budu, 25.04.2023, 12:01
In Romania, gli affari nel commercio hanno registrato una crescita del 9% nei primi due mesi del corrente anno, rispetto al corrispondente periodo del 2022. Lo rilevano i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, indicando che, rispetto a gennaio, il commercio con prodotti agricoli ha registrato a febbraio un aumento di circa il 27%, mentre quello con generi alimentari è cresciuto di soli 4,6 pp. Questi indicatori sono importanti, in quanto indicano la dinamica dell’economia e del consumo, ritiene l’analista Constantin Rudniţchi.
Possiamo osservare che, nonostate le discussioni e i malcontenti riguardanti i cereali ucraini, quest’anno, almeno il commercio di prodotti agricoli si piazza al primo posto come crescita, il che indica una zona abbastanza dinamica nel settore. Vediamo anche le cifre più basse per i prodotti alimentari. Sicuramente si tratta del riflesso di un’inflazione che ha interessato questi prodotti alimentari e, certamente, questa cifra di crescita minore indica che anche il consumo sta rallentando. Una simile situazione era prevedibile, poichè l’inflazione quasi obbliga i consumatori a ridurre il consumo o acquistare prodotti meno costosi, spiega l’analista, aggiungendo che, nel successivo periodo, potrebbe verificarsi un rallentamento delle attività nel commercio, poichè l’inflazione resta elevata e le previsioni di crescita economica sono in calo rispetto allo scorso anno.
Stando all’Istituto Nazionale di Statistica, il tasso d’inflazione annuo è sceso a poco più del 14,5% a marzo dal 15,5% a febbraio, nelle condizioni in cui i generi alimentari hanno registrato rincari di oltre il 21%, mentre quelli non alimentari e i servizi dell’11%. Tuttavia, la Banca Centrale di Romania anticipa un calo del tasso d’inflazione annuo più veloce delle previsioni precedenti, alla luce dell’estensione del periodo per price cap e compensazioni per le tariffe dell’energia. Sempre la Banca Centrale annuncia che gli indici ROBOR proseguono la discesa, e le rate dovrebbero calare lievemente dalla metà dell’anno. L’indice ROBOR a tre mesi, a seconda del quale si calcola il paniere dei crediti di consumo in lei con interesse variabile, è sceso al valore più basso dallo scorso luglio. All’inizio del 2023, l’indice superava il 7,5%. Stando ai dati della Banca Centrale, anche il ROBOR a sei mesi, utilizzato per il caldolo degli interessi dei mutui in lei con interesse variabile, è calato sotto 7 punti percentuali all’anno.