Come si è votato alle politiche in Romania
Le politiche dell11 dicembre in Romania hanno confermato non solo che il Psd (di sinistra) domina assolutamente nelle preferenze dei romeni, ma anche che ha esteso la sua influenza in zone geografiche e a parametri sociologici cui, finora, non aveva avuto accesso. Il Psd, che ha ottenuto oltre il 45% dei voti espressi, si è imposto in 34 province e nella capitale Bucarest. La mappa in cui prevale il rosso è colorata diversamente solo in sette province, tutte della regione storica Transilvania. Il Partito Nazional-liberale (di destra), con il 20% dei voti, ha vinto nelle province di Cluj, Alba e Sibiu, mentre lUnione Democratica Magiari di Romania, che rappresenta la minoranza magiara, ha superato 6 punti percentuali a livello nazionale in seguito alle vittorie nelle province che sono i suoi baluardi tradizionali – Harghita, Covasna, Mures e Satu Mare.
Florentin Căpitănescu, 13.12.2016, 16:54
Le politiche dell11 dicembre in Romania hanno confermato non solo che il Psd (di sinistra) domina assolutamente nelle preferenze dei romeni, ma anche che ha esteso la sua influenza in zone geografiche e a parametri sociologici cui, finora, non aveva avuto accesso. Il Psd, che ha ottenuto oltre il 45% dei voti espressi, si è imposto in 34 province e nella capitale Bucarest. La mappa in cui prevale il rosso è colorata diversamente solo in sette province, tutte della regione storica Transilvania. Il Partito Nazional-liberale (di destra), con il 20% dei voti, ha vinto nelle province di Cluj, Alba e Sibiu, mentre lUnione Democratica Magiari di Romania, che rappresenta la minoranza magiara, ha superato 6 punti percentuali a livello nazionale in seguito alle vittorie nelle province che sono i suoi baluardi tradizionali – Harghita, Covasna, Mures e Satu Mare.
Daltra parte, in occasione di queste politiche, si è constatato un cambiamento del profilo sociologico dei elettori tradizionali del Partito Socialdemocratico. Stando allIstituto Romeno per la Valutazione e la Strategia (IRES), la principale novità è che il PSD è riuscito a mobilitare sia lelettorato urbano, che quello con studi universitari, nel contesto in cui, finora, il partito aveva sostenitori, quasi esclusivamente, nelle zone rurali e tra gli elettori con al massimo studi liceali. Metà dei votanti dalle città hanno messo il timbro sul PSD, che, come unaltra nuova tendenza, è stato preferito in maggiore misura del PNL dagli elettori con studi universitari.
Altrettanto sorprendente è il fatto che i socialdemocratici sono riusciti ad avere sostenitori tra i giovani. Cosi, stando allIRES, il PSD, il PNL sono alla pari per quanto riguarda la fascia di età 25-34 anni. Tuttavia, i liberali sono stati preferiti, è vero, ad una differenza piccola dal PSD, rispettivamente il 31% e il 28%, dagli studenti, quelli che hanno votato anche con lUnione Salvate Romania, la terza forza politica nel futuro Parlamento di Bucarest – il 18%. Gli anziani hanno votato, come sempre, categoricamente per il PSD- circa il 60%. Per quanto riguarda i romeni allestero, in Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona) si è registrato il maggior numero di voti, oltre 30 mila.
Tra di loro, oltre la metà hanno preferito il Partito Movimento Popolare (di destra), il partito dellex capo dello stato, Traian Basescu. In Italia e Spagna, Paesi che ospitano le più numerose comunità di romeni, la maggioranza hanno votato il PNL. LUnione Salvate Romania si è piazzata al primo posto nelle preferenze dei romeni in Gran Bretagna, Germania e Francia, ma anche in Russia e Cina. Il PSD, invece, ha vinto solo in Israele. Stando allUfficio Elettorale Centrale, il tasso di partecipazione alle elezioni è stato del 39,5%. (traduzione di Adina Vasile)