Colloqui sulla Legge della retribuzione unitaria
La Legge sulla retribuzione unitaria sarà adottata entro il 1 luglio, e gli aumenti salariali saranno applicati gradualmente entro il 2021. Lo ha reso pubblico la ministra del Lavoro, Lia Olguţa Vasilescu, dopo i colloqui con i sindacati del settore sanitario, precisando che i primi aumenti saranno applicati dal 1 gennaio prossimo, come previsto nel programma di governo del Gabinetto PSD-ALDE. Lei ha menzionato di essere contenta del modo in cui si sono svolti i negoziati ed ha sottolineato che per questo periodo di quattro anni i 31 miliardi di lei (circa 7 miliardi di euro), fondi stanziati agli aumenti salariali, sono disponibili al budget.
Daniela Budu, 08.03.2017, 13:59
La Legge sulla retribuzione unitaria sarà adottata entro il 1 luglio, e gli aumenti salariali saranno applicati gradualmente entro il 2021. Lo ha reso pubblico la ministra del Lavoro, Lia Olguţa Vasilescu, dopo i colloqui con i sindacati del settore sanitario, precisando che i primi aumenti saranno applicati dal 1 gennaio prossimo, come previsto nel programma di governo del Gabinetto PSD-ALDE. Lei ha menzionato di essere contenta del modo in cui si sono svolti i negoziati ed ha sottolineato che per questo periodo di quattro anni i 31 miliardi di lei (circa 7 miliardi di euro), fondi stanziati agli aumenti salariali, sono disponibili al budget.
Lia Olguţa Vasilescu: Lo stipendio minimo è sempre aumentato e si è arrivati nella situazione in cui persone senza studi universitari e debuttanti assunte direttamente con lo stipendio minimo, ricevono lo stesso stipendio come le persone assunte già da molto tempo o con studi universitari.
I rappresentanti dei sindacati del settore Sanitario sostengono che la legge sulla retribuzione unitaria è buona, e li accontentano anche le somme previste per gli aumenti salariali. Gli aumenti che verranno applicati l’anno prossimo alla maggior parte del personale medico arriveranno al 60%. All’inizio della settimana, a Bucarest si sono svolti colloqui sulla legge della retribuzione tra i ministri del Lavoro, dell’Interno e delle Finanze e i rappresentanti delle istituzioni incaricate dell’ordine pubblico.
I leader sindacali dei poliziotti sono scontenti del risultato dei negoziati e minacciano con le proteste. Loro dicono che più di 80.000 dipendenti del Ministero dell’Interno non guadagnano nemmeno lo stipendio minimo, che è di 1.450 lei. Sono scontenti anche del fatto che i loro scatti salariali vengono calcolati partendo dallo stipendio di base del 2009, senza che sia preso in considerazione l’aumento dello stipendio minimo lordo. La ministra del Lavoro ha detto che il governo prenderà una decisione dopo l’analisi effettuata dal ministero delle Finanze sull’impatto delle richieste dei poliziotti sul bilancio. Sono le ultime correzioni del genere — ha spiegato la ministra — perché la legge sulla retribuzione unitaria sistemerà le possibili iniquità esistenti.
Anche il premier Sorin Grindeanu ha dichiarato, a Radio Romania, che la legge, sottoposta al dibattito pubblico, ha come scopo un migliore assestamento della griglia salariale, che rifletti la responsabilità dei pubblici dipendenti. Lia Olguţa Vasilescu dichiarava, di recente, che entro il 2020, gli stipendi inferiori a 4.000 lei (circa 890 euro) saranno raddoppiati, mentre quelli che superano questa soglia saranno aumentati del 45%. Lei ha aggiunto che, dal 1 luglio, aumenterà anche il punto pensionistico a mille lei (pari a circa 225 euro). Simili negoziati avranno luogo giovedì, quando al ministero sono attesi per discutere sulla legge della retribuzione unitaria i rappresentanti del personale dell’educazione, mentre venerdì spetterà a quelli della cultura. (tr. G.P.)