Colloqui sul futuro governo
Dopo un anno di governo tecnocrate, a dicembre 2016, il PSD vinceva in maniera categorica le elezioni politiche e riprendeva le redini del potere accanto all’ALDE. Un potere che avrebbe gestito però con maggiore difficoltà di quanto si aspettassero in ugual misura i suoi membri, sostenitori o nemici. L’estate scorsa, il partito ha registrato una prima nella politica romena post-comunista, rovesciando, tramite mozione di sfiducia, il proprio governo, presieduto da Sorin Grindeanu, diventato indesiderato per il capo del suo partito, Liviu Dragnea. Questo mese, invece, la direzione socialdemocratica ha ritirato il sostegno politico al premier Mihai Tudose ed ha designato al suo posto l’eurodeputata Viorica Dăncilă. La struttura del suo governo sarà adottata venerdì, tramite voto, dalla direzione del PSD — ha annunciato il presidente del partito, Liviu Dragnea. Stando alla stampa, due terzi dei ministri in carica saranno mantenuti.
Bogdan Matei, 23.01.2018, 12:14
Nel frattempo, i socialdemocratici hanno deciso di aggiornare il programma di governo con il quale hanno vinto le elezioni, senza intervenire sulle misure previste nel documento. Liviu Dragnea: Manteniamo con fermezza gli obiettivi assunti, sia nella campagna elettorale, che nel programma di governo, adottato a gennaio nel Parlamento e riadottato, con piccole modifiche, in estate, e cioè di rispettare gli indici macroeconomici importanti, come è successo anche nel 2017, contrariamente a tutte le previsioni bugiarde. Il nostro principale obiettivo — più soldi nelle tasche dei romeni — rimane immutato, perciò gli aumenti di pensioni e stipendi annunciati e adottati seguiranno il loro percorso, esattamente come abbiamo stabilito; anzi, in alcune situazioni, forse meglio.”
Dal canto suo, il leader dell’ALDE, Călin Popescu-Tăriceanu, ha promesso: Non prenderemo misure fiscali nuove, non sono previste cose del genere. Quello che abbiamo discusso con il PSD è piuttosto ricorrere ad una semplificazione della legislazione e delle procedure esistenti, di modo che l’economia romena basata su un basso livello di fiscalità goda anche di un ambiente d’affari amichevole, cioè di poche e semplificate procedure legate all’ambiente economico.”
Il principale partito dell’opposizione di destra, il PNL sostiene in maniera categorica che, per il bene del Paese, l’investitura del nuovo governo di sinistra debba essere impedita nel Parlamento. Il leader liberale, Ludovic Orban: Siamo arrivati ad avere il più debole leu. Dall’insediamento del governo, l’inflazione è aumentata, i prezzi aumentano, il governo non dispone al budget delle risorse necessarie per aumentare gli stipendi e i redditi delle persone, e nel frattempo che cosa sta facendo il PSD? Lotta per il potere, litigano tra di loro quale leader provinciale metta in carica il ministro prediletto presso chi sa quali ministeri. Proprio per questo, secondo me, ritardano la procedura di investitura del nuovo governo.”
Il programma di governo e la struttura del governo Dăncilă saranno sottoposti al voto nella seduta plenaria del Legislativo, lunedì, 29 gennaio.