Chi voterà la mozione di sfiducia?
Ieri, la mozione di sfiducia è stata letta nella plenaria del Parlamento di Bucarest, occasione per i suoi promotori liberali di ribadire la convinzione che le accuse dei procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione – falsità in documenti, concorso in evasione fiscale e riciclaggio di denaro – non permettono più al premier Victor Ponta di firmare atti normativi oppure approvare il budget del Paese. “In qualsiasi Paese dellUe, il premier avrebbe rassegnato le dimissioni subito dopo lavvio del perseguimento penale, ossia ben tre mesi fa”, ha affermato il leader dei deputati del Partito Nazional-liberale, Eugen Nicolaescu, ricordando che il suo partito non ha mai cessato di chiedere le dimissioni di Ponta sin dal 5 giugno scorso, quando la DNA ha formulato pubblicamente le accuse nei suoi confronti. Sempre ieri, prima della partenza per Bruxelles, il presidente romeno Klaus Iohannis ha valutato che se la mozione di sfiducia passasse sarebbe “una buona cosa”.
Bogdan Matei, 24.09.2015, 14:30
Ieri, la mozione di sfiducia è stata letta nella plenaria del Parlamento di Bucarest, occasione per i suoi promotori liberali di ribadire la convinzione che le accuse dei procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione – falsità in documenti, concorso in evasione fiscale e riciclaggio di denaro – non permettono più al premier Victor Ponta di firmare atti normativi oppure approvare il budget del Paese. “In qualsiasi Paese dellUe, il premier avrebbe rassegnato le dimissioni subito dopo lavvio del perseguimento penale, ossia ben tre mesi fa”, ha affermato il leader dei deputati del Partito Nazional-liberale, Eugen Nicolaescu, ricordando che il suo partito non ha mai cessato di chiedere le dimissioni di Ponta sin dal 5 giugno scorso, quando la DNA ha formulato pubblicamente le accuse nei suoi confronti. Sempre ieri, prima della partenza per Bruxelles, il presidente romeno Klaus Iohannis ha valutato che se la mozione di sfiducia passasse sarebbe “una buona cosa”.
Assieme al suo compagno di università, ulteriormente partner daffari e subordinato nel partito e nel governo, il senatore socialdemocratico Dan Sova, Ponta è accusato di coinvolgimento nelle illegalità con cui allo stato romeno sono stati recati danni di oltre 16 milioni di euro presso le compagnie energetiche Turceni e Rovinari (nel sud). Convinti che limportanza di questo fasciolo penale deve prevalere sulle lealtà politiche, i liberali chiedono ai partiti della compagine governativa di sostenere la mozione, che sarà dibattuta e votata martedi, 29 settembre.
Per passare dal Parlamento il documento ha bisogno del voto favorevole espresso da almeno 276 senatori e deputati, cioè la metà più uno del totale degli eletti. Prima di essere stata inoltrata, la mozione è stata però firmata da soli 180 parlamentari, nella loro stragrande maggioranza deputati e senatori liberali, cui si sono affiancati alcuni parlamentari non iscritti o membri del gruppo democratico e popolare. NellUnione Democratica Magiari di Romania, la seconda formazione, per importanza, dellopposizione, lopzione della maggioranza è di sostenere la mozione, afferma il leader dellUDMR, Kelemen Hunor. Restano, cosi, alcune decine di voti che lOpposizione dovrebbe ottenere dai partiti della compagine governativa. Ma, attraverso la voce del suo presidente interinale, Liviu Dragnea, il Partito Socialdemocratico fa muro intorno al suo ex leader, Victor Ponta, cui addebita un governo “di successo”. Il portavoce del partito, Gabriela Firea, afferma che la situazione del premier non è cambiata per niente, perchè, fino alla decisione definitiva di un tribunale, è innocente. I partner-junior dei socialdemocratici annunciano anchessi di restare fedeli alla coalizione tripartitica.
Diretta dal vicepremier e ministro dellInterno, Gabriel Oprea, lUnione Nazionale per il Progresso della Romania ha annunciato che ha deciso di non votare la mozione, mentre il leader dellAlleanza Liberali e Democratici, il presidente del Senato, Calin Popescu-Tariceanu, crede che il fascicolo di Ponta sia rilevante per luso della Giustizia come “arma politica”, al fine di prendere il potere attraverso leliminazione degli avversari. Cosicchè proprio gli analisti che, altrimenti, ritengono che la Romania perda ogni giorno in cui è diretta da un premier accusato di corruzione, credono che la mozione di sfiducia abbia chances minime di passare e rischi di restare un semplice esercizio platonico. (traduzione di Adina Vasile)