Charlie Hebdo: Romania condanna atto terroristico
Stupore anche in Romania dopo il terribile attentato terroristico avvenuto mercoledì a Parigi contro la pubblicazione Charlie Hebdo. Il presidente Klaus Iohannis ha cambiato l’immagine di profilo su Facebook con il quadrato nero con la scritta “Je suis Charlie”, il messaggio che ha invaso l’internet. Sia il capo dello stato che il premier Victor Ponta hanno scritto ai colleghi francesi.
Roxana Vasile, 08.01.2015, 13:28
“Assicuro tutti i partner della Romania del pieno sostegno nella lotta contro il terrorismo e l’estremismo di qualsiasi tipo. La comunità internazionale deve assumere un atteggiamento fermo davanti ai tentativi terroristici di distruggere lo stato di diritto, di violare i diritti e le libertà dei cittadini”, dice il presidente Iohannis.
“La Romania è solidale con la Francia e condanna fermamente l’atto di terrorismo che lede libertà fondamentali”, dichiara, da parte sua, il premier Ponta.
Da parte sua il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, ha dichiarato: “Si tratta di un atto di un’estrema gravità contro la stampa, contro i rappresentanti della stampa e, di conseguenza, un attacco contro l’essenza stessa della democrazia e dei valori e delle libertà fondamentali”.
Bandiera a mezz’asta all’Ambasciata di Francia a Bucarest, dove i bucarestini hanno portato fiori e hanno acceso candele. In quanto all’ambasciatore François Saint-Paul, questi ha ringraziato tutti i romeni e le autorità di Bucarest per i messaggi di sostegno. Il coro di coloro che esprimono la furia, ma anche la solidarietà a chi ha fatto un credo del diritto alla libera espressione, è mondiale.
In un’intervista al quotidiano Le Figaro, il noto scrittore Pascal Bruckner vede nel massacro a sangue freddo della capitale franncese — il più grave in Francia negli ultimi oltre 50 anni — una nuova tappa nella guerra che l’islam radicale mena contro le democrazie occidentali. “Gli autori di simili atti sono islamo-fascisti. E le vittime di Charlie Hebdo, tra cui quattro dei più noti vignettisti francesi, sono i primi rappresentanti della Resistenza in questa nuova guerra”, è del parere Bruckner. A suo avviso, alla radicalizzione dell’islam potrebbe rispondere la radicalizzazione della cecità.
Orbene, la tragedia di Parigi deve aprire occhi! Il giornalismo — passione e mestiere — si nutre dalla libertà di espressione. Equivale, a volte, anche a un combattimento, solo che è menato con le matite o con le penne stilografiche. Charlie Hebdo — scrive l’editorialista della pubblicazione Le Nouvel Observateur — deve diventare un simbolo: quello della resistenza contro la furia e il fanatismo. Poichè l’attentato equivale a un attacco senza precedenti contro la stampa, la democrazia e l’intera nazione. L’attuale potere socialista di Parigi, in particolare, e l’intera classe politica francese stringe le file e fa appello, all’unisono, a unità e solidarietà. Stigmatizza la vigliaccheria dei terroristi e assicura che non saranno loro ad avere l’ultima parola.