CE: Bucarest ripropone Ciolos per il portafoglio dell’Agricoltura
Dopo qualche settimana in cui la stampa di Bucarest ha fatto diverse speculazioni sulle vertenze tra il capo dello stato, Traian Basescu, e il premier Victor Ponta in merito alla proposta della Romania per la carica di commissario europeo, il premier ha chiarito le cose. Ponta ha inviato al neo presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, una lettera con cui l’ha informato che la Romania desidera che il romeno Dacian Ciolos, il commissario all’Agricoltura in carica, riceva un nuovo mandato.
Florentin Căpitănescu, 04.08.2014, 14:52
Dopo qualche settimana in cui la stampa di Bucarest ha fatto diverse speculazioni sulle vertenze tra il capo dello stato, Traian Basescu, e il premier Victor Ponta in merito alla proposta della Romania per la carica di commissario europeo, il premier ha chiarito le cose. Ponta ha inviato al neo presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, una lettera con cui l’ha informato che la Romania desidera che il romeno Dacian Ciolos, il commissario all’Agricoltura in carica, riceva un nuovo mandato.
Con un’eccellente reputazione, sia a Bruxelles, che a Bucarest, Ciolos è ritenuto il promotore della Politica Agricola Comune (PAC), volta a riformare il settore dell’agricoltura nell’intero spazio comunitario. L’agricoltura è però un portafoglio fondamentale che, annulamente, gode di stanziamenti di circa 50 miliardi di euro, ossia quasi il 40% del bilancio dell’Ue, motivo per cui gli interessi degli Stati membri sono forti.
La prestazione di Dacian Ciolos nell’attuale mandato, affermano gli analisti romeni, lo raccomandano per la riconferma in carica, oggetto però di un dibattito più ampio, i cui sono rilevanti anche altri fattori. Ad esempio, l’equilibrio di genere che Juncker deve assicurare nella configurazione del suo futuro Esecutivo. In un periodo in cui si parla più che mai della rappresentazione femminile e del ruolo delle donne nelle strutture dell’Unione, l’architettura della Commissione Europea — istituzione di primo rango, assieme all’Europarlamento — dev’essere l’espressione della parità tra donne e uomini. Sebbene, apparentemente, sembri una discussione piuttosto tecnica, che negli scorsi anni non è stata altrettanto importante, l’equilibrio di genere rischia di portare, come già affermato dal presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, al fallimento del voto di investitura della nuova Commissione Europea, previsto per ottobre.
La missione di Juncker si preannuncia, quindi, una difficile, soprattutto visto che, come ha dichiarato lui stesso, i membri della Commissione Europea devono riunire anche una serie di alti criteri professionali. Per Juncker è la sfida di inizio mandato e le prospettive non sono rosee, nel contesto in cui pochissimi stati membri hanno risposto al suo appello di proporre donne per la carica di commissario europeo.