Capitale: Romania diventa mercato emergente
Il mercato del capitale di Romania è stato promosso dallo status di frontiera a quello di mercato emergente. L’Agenzia FTSE Russell lo aveva anunciato dallo scorso settembre, dopo che la Romania ha riunito i quesiti necessari e le transazioni delle principali compagnie quotate alla Borsa Valori di Bucarest erano state monitorate per tre anni. L’allora presidente del Consiglio di Amministrazione della Borsa Valori di Bucarest, Lucian Anghel, spiegava che, per il mercato del capitale, la promozione della Romania allo status di mercato emergente può essere considerata, dal punto di vista economico, un momento simile a quello dell’ingresso del Paese all’Unione Europea.
Daniela Budu, 21.09.2020, 11:29
Il mercato del capitale di Romania è stato promosso dallo status di frontiera a quello di mercato emergente. L’Agenzia FTSE Russell lo aveva anunciato dallo scorso settembre, dopo che la Romania ha riunito i quesiti necessari e le transazioni delle principali compagnie quotate alla Borsa Valori di Bucarest erano state monitorate per tre anni. L’allora presidente del Consiglio di Amministrazione della Borsa Valori di Bucarest, Lucian Anghel, spiegava che, per il mercato del capitale, la promozione della Romania allo status di mercato emergente può essere considerata, dal punto di vista economico, un momento simile a quello dell’ingresso del Paese all’Unione Europea.
Le prime due compagnie romene che saranno incluse negli indici di mercato emergente sono la Banca Transilvania e Nucleareletrica, l’unico produttore di energia nucleare in Romania. Le due compagnie dovranno continuare ad adempiere ai criteri di liquidità nei prossimi tre mesi. Gli specialisti definiscono come storica la promozione della Romania allo status di mercato emergente, dal momento che tale fatto comporta nuove possibilità di investimenti. Fondi che gestiscono centinaia di miliardi di euro, superiori rispetto a quelli fatti finora, potranno investire in Romania nei prossimi anni. Finora erano vincolati da restrizioni per investire nei mercati di frontiera, come quello romeno.
Gli stessi specialisti spiegano che, con questa promozione, la borsa romena ha compiuto un passo in avanti per raggiungere la maturità e ora si ritroverà nella stessa categoria dei mercati dei capitali di stati forti come la Cina, la Russia o altri paesi dinamici dell’Asia e del Sud America. Per di più, grazie ai fondi che potrebbe attrarre, questa promozione potrebbe contribuire al finanziamento di ampi progetti nell’economia reale.
Fondata nel 1882, la Borsa romena ha attraversato anche momenti difficili, derivanti dal contesto socio-politico, essendo chiusa durante la prima Guerra Mondiale. Una volta riaperta, ha vissuto sette anni di notevole crescita, seguiti sempre da sette anni di calo accelerato. L’attività della Borsa di Effetti, Azioni e Scambio venne interrotta nel 1948, in seguito all’insediamento del regime comunista in Romania. Dopo quasi 50 anni, la Borsa Valori di Bucarest è stata rifondata nel 1995, quando erano quotate solo sei compagnie. Nei primi otto mesi del 2020, il valore totale delle transazioni di azioni alla BVB è ammontato a 6,9 miliardi di lei (1,44 miliardi di euro). Invece, la liquidità giornaliera è arrivata a 8,7 milioni di euro tra gennaio e agosto 2020.