Candidatura romena alla guida della NATO
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha annunciato la candidatura per l'incarico di segretario generale della NATO.
Bogdan Matei, 13.03.2024, 11:34
Ex ambasciatore a Washington ed ex ministro degli Esteri nei primi anni 2000, quando la Romania è stata accolta nella NATO, Mircea Geoană è, dall’ottobre 2019, vicesegretario generale dell’Alleanza, la più alta carica internazionale alla quale è arrivato finora un romeno. E ultimamente, notano la stampa e i commentatori politici a Bucarest, Geoană è più spesso nel paese che a Bruxelles, il che indicherebbe il desiderio di candidarsi anche quest’anno per la presidenza della Romania, che non era riuscito a conquistare nel 2009.
A Bucarest, Klaus Iohannis, decisamente atlantista ed europeista, concluderà sempre nel 2024 il suo secondo mandato presidenziale quinquennale, conferito per Costituzione. Come anticipato da molti, ieri ha annunciato la sua candidatura alla carica di segretario generale della NATO, che, sempre quest’anno e sempre dopo un decennio, lascerà il norvegese Jens Stoltenberg. Ciò che legittima Iohannis alla guida della più forte alleanza politico-militare della storia sono, spiega lui stesso, la profonda comprensione delle sfide che deve affrontare e la performance raggiunte nella NATO dalla Romania, confinante con l’Ucraina invasa dalle truppe russe.
“In un contesto di sicurezza complicato, il nostro Paese ha dimostrato di essere un pilastro di stabilità nella regione”, ha detto inoltre il capo dello stato, aggiungendo che è l’ora che la Romania si assuma una responsabilità ancora maggiore all’interno delle strutture dirigenziali euro-atlantiche. Il lancio della sua candidatura, notano gli analisti, avviene nel contesto delle richieste dei paesi dell’Est europeo di non essere ignorati quando vengono assegnate le posizioni di vertice nell’Alleanza Nord Atlantica o nell’Unione Europea.
La Romania e altri partner orientali hanno chiesto esplicitamente una maggiore rappresentanza nelle strutture della NATO, soprattutto in un momento in cui la sicurezza regionale è minacciata dalla guerra in Ucraina. La NATO, dicono i critici nel paese, merita qualcosa di meglio di Iohannis, affermando che, per quasi un decennio alla guida dello Stato romeno, non ha avuto alcun successo notabile. Gli rimproverano anche arroganza, comodità, tendenza all’opulenza e pochissime capacità comunicative.
Al momento, si sa che il presidente romeno avrà come controcandidato alla guida della NATO il premier olandese, Mark Rutte, a sua volta uscente dalla politica nazionale. Rutte sembra favorito, perché ha il sostegno delle grandi potenze della NATO: Stati Uniti, primus inter pares nell’Alleanza, Gran Bretagna, Francia e Germania. Ma l’elezione avviene attraverso consultazioni diplomatiche tra tutti gli Stati membri, e la decisione viene annunciata solo quando si raggiunge un consenso su un unico candidato. E Rutte, mica percepito favorevolmente nelle cancellerie di Turchia, Romania, Ungheria o Bulgaria, è ora lontano da questa unanimità.