Candidati romeni alle elezioni europee
Alla Romania spettano 33 seggi nel futuro legislativo comunitario, se la Brexit avrà luogo. Le elezioni europee sono previste per il 26 maggio e le principali formazioni e alleanze hanno già inoltrato le loro liste di candidati. L’offerta è ricca: si candidano ex premier, ministri, attuali eurodeputati, sindaci di grandi città, noti giornalisti. La ministra dei fondi europei, Rovana Plumb, apre la lista del PSD, il principale partito della coalizione governativa: Noi consideriamo che la Romania abbia pari diritti nell’Unione Europea, la Romania abbia qualcosa da offrire all’UE, la Romania e i romeni meritino di più. Sono onorata di far parte dell’equipe del Partito Socialdemocratico, un’equipe che combatterà a Bruxelles per la Romania, per il benessere dei romeni, un’equipe di persone che amano il loro Paese”.
Ştefan Stoica, 28.03.2019, 14:05
Alla Romania spettano 33 seggi nel futuro legislativo comunitario, se la Brexit avrà luogo. Le elezioni europee sono previste per il 26 maggio e le principali formazioni e alleanze hanno già inoltrato le loro liste di candidati. L’offerta è ricca: si candidano ex premier, ministri, attuali eurodeputati, sindaci di grandi città, noti giornalisti. La ministra dei fondi europei, Rovana Plumb, apre la lista del PSD, il principale partito della coalizione governativa: Noi consideriamo che la Romania abbia pari diritti nell’Unione Europea, la Romania abbia qualcosa da offrire all’UE, la Romania e i romeni meritino di più. Sono onorata di far parte dell’equipe del Partito Socialdemocratico, un’equipe che combatterà a Bruxelles per la Romania, per il benessere dei romeni, un’equipe di persone che amano il loro Paese”.
Il primo sulla lista del PNL, il principale partito dell’opposizione di destra, è il giornalista Rareş Bogdan: Non parliamo solo delle elezioni europee, parliamo della direzione verso la quale si dirige la Romania, parliamo di essere o non essere in Europa, avere o non avere un partenariato strategico con gli USA. A cominciare dal 26 maggio, la Romania darà il segnale del ritorno della destra al potere”.
L’ex primo ministro tecnocrate e già commissario europeo per l’agricoltura, Dacian Cioloş, è il portabandiera della neo creata Alleanza 2020 USR-PLUS, all’opposizione: Abbiamo un programma stabilito e a cominciare da domani andremo a spiegarlo direttamente alle persone, diremo loro in che modo intendiamo portare l’Europa in Romania, anziché andare noi a Bruxelles, e in che modo ci prepariamo ad offrire veramente un’alternativa politica per governare in Romania, perché ciò che sta succedendo adesso deve finire”.
Al primo posto sulla lista inoltrata dall’ALDE, partner dei socialdemocratici al governo, è l’eurodeputata Norica Nicolai: Noi, i liberali ALDE non guardiamo i romeni come membri di un partito, come sostenitori di un partito politico, come persone che promuovono una certa ideologia oppure che hanno certe simpatie; noi rispettiamo il fatto che tutti i romeni amano il proprio Paese, che tutti i romeni desiderano vivere in un’Europa che sia più vicina a noi, più rispettosa nei nostri confronti, così come anche noi siamo vicini all’Europa e rispettosi nei suoi confronti.
L’ex premier socialdemocratico Victor Ponta apre la lista della sua nuova formazione, PRO Romania, di cui fanno parte ex membri del PSD: E’ il primo scrutinio al quale PRO Romania partecipa come partito. Quindi è ancora più importante far vedere che offriamo un’alternativa socialdemocratica liberale pro-europea.”
L’UDMR ha messo al primo posto sulla lista un eurodeputato con esperienza, Iuliu Winkler, mentre il PMP, all’opposizione nel parlamento, per aumentare le proprie chance, ha scelto come portabandiera l’ex presidente Traian Băsescu. Gli slogan e i discorsi dei candidati parlano troppo della Romania e dei romeni e troppo poco dell’Europa e delle sfide cui deve far fronte. Il fantasma dell’euroscetticismo appare in tutto il continente, mentre la corrente sovranista e populista si farà strada senza problemi nella campagna per le elezioni europee.