Candidati alle elezioni presidenziali in Romania
Un sondaggio CURS indica che i candidati del Partito Socialdemocratico e del Partito Nazionale Liberale andrebbero al secondo turno delle presidenziali in Romania, se le elezioni si tenessero domenica prossima.
Roxana Vasile, 26.08.2024, 12:07
Il candidato del Partito Socialdemocratico (PSD), Marcel Ciolacu, e quello del Partito Nazionale Liberale (PNL), Nicolae Ciucă, potrebbero contendersi la finale delle elezioni presidenziali a dicembre, secondo un sondaggio CURS, condotto dal 6 al 22 agosto. Il candidato del PSD si trova al primo posto nei consensi, con il 32%, seguito, a distanza, dal candidato liberale, con il 19%.
Il terzo posto, con il 15%, spetterebbe a Mircea Geoană, attualmente vicesegretario generale della NATO, che si candiderebbe come indipendente, mentre il nazionalista George Simion, leader dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), riunirebbe il 14% dei voti. Finora hanno fatto sapere di voler competere per la più alta carica nello Stato anche due donne: Elena Lasconi, dell’Alleanza Destra Unita, indicata all’11%, e la controversa Diana Șoșoacă (partito SOS Romania) – 5%.
Il primo turno delle presidenziali in Romania si terrà il 24 novembre, mentre il secondo l’8 dicembre. Un periodo in cui si svolgeranno anche le elezioni politiche, in programma il 1° dicembre, Festa Nazionale della Romania. La campagna elettorale per le politiche inizierà il 1° novembre e si concluderà la mattina del 30 novembre. Nel Paese, i romeni potranno votare il 1° dicembre, dalle 7:00 alle 21:00, mentre all’estero la votazione inizierà il 30 novembre, alle 7:00 locali, per concludersi il 1° dicembre, alle 21:00 locali.
Intanto, lo stesso sondaggio CURS condotto dal 6 al 22 agosto, indica che i primi due partiti nelle preferenze degli elettori avrebbero percentuali maggiori dei loro candidati alla presidenza. Più precisamente, il PSD otterrebbe il 34% dei voti, mentre il PNL il 24%. Sopra la soglia elettorale sono indicate AUR (14%), l’Alleanza Destra Unita (12%), SOS Romania (5%) e l’UDMR (5%).
Se non ci saranno sorprese prima dell’inverno, i romeni potrebbero essere governati dagli stessi due partiti che formano l’attuale maggioranza – Socialdemocratico e Liberale – che godono anche oggi di un sostegno confortevole nel Parlamento di Bucarest. Come personalità, la scena politica interna potrebbe essere dominata quasi dalle stesse figure che la popolano oggi.
Senza dimenticare che, se vincesse le elezioni presidenziali, il primo ministro in carica Marcel Ciolacu diventerebbe il primo capo di stato socialdemocratico degli ultimi 20 anni. Invece, se riunisse le preferenze dell’elettorato, Nicolae Ciucă, attuale capo del Senato, darebbe il cambio sempre a un liberale – Klaus Iohannis. In altre parole, per entrambe le parti la posta in gioco è alta.
Infine, ricordiamo che quest’anno la Romania segna una prima con l’organizzazione di tutti e quattro i tipi di elezioni. A giugno si sono già svolte in contemporanea le amministrative e le europee.