Cambiamenti sulla scena politica in Romania
I principali partiti romeni, PSD e PNL, hanno leader ad interim dopo il deplorevole fallimento dei loro leader al primo turno delle elezioni presidenziali.
Ştefan Stoica, 26.11.2024, 12:08
Il 9 giugno, il PSD e il PNL, pilastri del sistema politico romeno e partner di governo, hanno vinto nettamente le elezioni europee, proponendo una lista comune, e, separatamente o sostenendosi a vicenda, le amministrative, con i socialdemocratici vincitori del maggior numero di comuni e consigli provinciali. Niente prevedeva, quindi, il disastro elettorale subito dal PSD e dal PNL, attraverso i loro candidati, al primo turno delle elezioni presidenziali. Gli aspiranti liberali e socialdemocratici alla carica suprema hanno legato i loro nomi a due controperformance storiche: il leader del PNL, Nicolae Ciucă, ha ottenuto il quinto posto con meno del 9%, diventando così il primo candidato liberale a non ottenere un punteggio a doppia cifra, mentre il capo del PSD, Marcel Ciolacu, considerato il favorito per la vittoria del primo turno, è arrivato solo terzo, con il 19%, essendo il primo candidato della sinistra a non qualificarsi per la finale. Entrambi hanno assunto i propri fallimenti e si si sono dimessi dalla guida dei loro partiti.
Il 1° dicembre, tra i due turni presidenziali, si terranno le elezioni politiche e i principali partiti dovranno riprendersi rapidamente dallo shock elettorale. Il PSD punta a riconquistare la fiducia dei romeni nelle elezioni politiche e proporrà un nuovo approccio nel modo di comunicare con i cittadini, ha dichiarato il vicepresidente del partito e del Parlamento Europeo, Victor Negrescu, incaricato ad occuparsi della comunicazione politica fino alle elezioni legislative. Victor Negrescu crede che nel futuro Parlamento sia necessaria una forte rappresentanza dei valori socialdemocratici e afferma che il PSD intensificherà i suoi sforzi per spiegare ai romeni cosa intende fare se verrà votato. Abbiamo ottenuto risultati importanti a livello governativo e, in questo senso, proporremo anche un nuovo approccio nel modo di comunicare con i cittadini, molto più direttamente, molto più apertamente, dicendo loro cosa possiamo fare, cosa vogliamo fare in modo molto diretto e molto onesto, ha detto Negrescu.
L’intera leadership dei liberali si è dimessa e l’interim è stato assunto da Ilie Bolojan, il cui nome è associato ai successi amministrativi ed economici della provincia di Bihor, nel nord-ovest, e del capoluogo Oradea. Bolojan ha annunciato che il PNL sosterrà l’orientamento proeuropeo della Romania e le politiche di centrodestra, per questo motivo al secondo turno il partito sosterrà, senza alcuna trattativa, Elena Lasconi, leader dell’Unione Salvate Romania. L’8 dicembre, Lasconi affronterà il sorprendente vincitore del primo turno, Călin Georgescu, un personaggio unanimemente considerato tossico e pericoloso a causa delle sue opinioni estremiste e filo-russe. Nel prossimo periodo, ha sottolineato Bolojan, i liberali presenteranno in Parlamento le politiche pubbliche che il PNL sosterrà: l’efficienza dello Stato e la riduzione dei rifiuti, politiche pubbliche che permettano lo sviluppo delle comunità locali attraverso il decentramento e programmi di sostegno per gli eletti a livello locale, politiche a sostegno dello stato di diritto, un sistema giudiziario indipendente e politiche legate all’equità, alla meritocrazia, regole in grado di generare comportamenti corretti nella società.