Calo dell’inflazione in Romania
Riconfermato questa settimana per un nuovo mandato di cinque anni a capo della Banca Centrale della Romania, carica che ricopre dal 1990, il governatore Mugur Isărescu ha assicurato che la Banca compie il suo dovere e che il Paese non registrerà un’inflazione galoppante, ovvero un aumento di questo indice oltre il 10%. Questa dichiarazione è più che un impegno, ha detto il governatore. Stando a Mugur Isărescu, “in un ambiente tumultuoso, le discussioni possono scivolare in questa direzione”, però, se c’è qualcosa da dire, non secondo la percezione, ma secondo i dati che la Banca Centrale ha raccolto dal mercato, l’inflazione a giugno potrebbe scendere sotto il 4%.
La Banca Centrale ha deciso, giovedì, di mantenere il tasso di interesse al 2,5 e Mugur Isărescu ha dichiarato che bisogna porre fine al periodo in cui la crescita economica è stata stimolata dal consumo: “Per il prossimo periodo una sfida è come garantire la crescita economica nel contesto del consolidamento fiscale. Ed è proprio una sfida, perché finora la crescita economica è stata determinata dalla stimolazione del consumo. Non c’è più margine per questo e allora appare un problema di fondo: che cosa e chi stimolerà la crescita economica.“
Come vanno interpretati questi sviluppi finanziari? L’analista Cornel Cojocaru considera che le notizie che arrivano dalla Banca Centrale siano buone (4 luglio, ore 22:03): “Praticamente, da circa un anno, l’interesse di politica monetaria è rimasto immutato, del 2,5% all’anno. Le ragioni per il mantenimento dell’interesse di politica monetaria al 2,5% all’anno riguardano, da una parte, come rilevato dalla Banca Centrale, una stabilità del ritmo di crescita del tasso medio dei prezzi. È una cosa positiva, perché corriamo il rischio di avere una crescita brusca del tasso inflazionistico medio da un anno all’altro. Proprio in merito a quest’aspetto, la Banca Centrale della Romania anticipa un calo sotto il 4% del tasso inflazionistico a giugno. Fatto sta che, per i cittadini, gli investitori e gli imprenditori, il tasso inflazionistico si manterrà probabilmente fra il 3,5 e il 4% fino alla fine dell’anno. È una buona notizia, perché dimostra una certa stabilità.”
La Banca Centrale della Romania continuerà nella direzione di una politica prudente e responsabile, avendo come obiettivo a lungo termine l’adesione all’eurozona, ha aggiunto ancora il governatore. Mugur Isărescu ha dichiarato, però, che la Romania deve essere preparata prima di aderire all’eurozona, soprattutto perché i divari di sviluppo tra le varie zone del Paese sono significativi.
Corina Cristea, 05.07.2019, 14:01
Riconfermato questa settimana per un nuovo mandato di cinque anni a capo della Banca Centrale della Romania, carica che ricopre dal 1990, il governatore Mugur Isărescu ha assicurato che la Banca compie il suo dovere e che il Paese non registrerà un’inflazione galoppante, ovvero un aumento di questo indice oltre il 10%. Questa dichiarazione è più che un impegno, ha detto il governatore. Stando a Mugur Isărescu, “in un ambiente tumultuoso, le discussioni possono scivolare in questa direzione”, però, se c’è qualcosa da dire, non secondo la percezione, ma secondo i dati che la Banca Centrale ha raccolto dal mercato, l’inflazione a giugno potrebbe scendere sotto il 4%.
La Banca Centrale ha deciso, giovedì, di mantenere il tasso di interesse al 2,5 e Mugur Isărescu ha dichiarato che bisogna porre fine al periodo in cui la crescita economica è stata stimolata dal consumo: “Per il prossimo periodo una sfida è come garantire la crescita economica nel contesto del consolidamento fiscale. Ed è proprio una sfida, perché finora la crescita economica è stata determinata dalla stimolazione del consumo. Non c’è più margine per questo e allora appare un problema di fondo: che cosa e chi stimolerà la crescita economica.“
Come vanno interpretati questi sviluppi finanziari? L’analista Cornel Cojocaru considera che le notizie che arrivano dalla Banca Centrale siano buone (4 luglio, ore 22:03): “Praticamente, da circa un anno, l’interesse di politica monetaria è rimasto immutato, del 2,5% all’anno. Le ragioni per il mantenimento dell’interesse di politica monetaria al 2,5% all’anno riguardano, da una parte, come rilevato dalla Banca Centrale, una stabilità del ritmo di crescita del tasso medio dei prezzi. È una cosa positiva, perché corriamo il rischio di avere una crescita brusca del tasso inflazionistico medio da un anno all’altro. Proprio in merito a quest’aspetto, la Banca Centrale della Romania anticipa un calo sotto il 4% del tasso inflazionistico a giugno. Fatto sta che, per i cittadini, gli investitori e gli imprenditori, il tasso inflazionistico si manterrà probabilmente fra il 3,5 e il 4% fino alla fine dell’anno. È una buona notizia, perché dimostra una certa stabilità.”
La Banca Centrale della Romania continuerà nella direzione di una politica prudente e responsabile, avendo come obiettivo a lungo termine l’adesione all’eurozona, ha aggiunto ancora il governatore. Mugur Isărescu ha dichiarato, però, che la Romania deve essere preparata prima di aderire all’eurozona, soprattutto perché i divari di sviluppo tra le varie zone del Paese sono significativi.