Calo del disavanzo commerciale
Il disavanzo commerciale della Romania è calato del 5% nei primi due mesi, secondo lIstituto Nazionale di Statistica, e la tendenza dovrebbe mantenersi anche nel prossimo periodo, nel contesto dellaumento delle esportazioni, ma soprattutto della diminuzione del prezzi dellenergia importata, secondo gli analisti economici. Il calo del disavanzo commerciale avviene dopo che lo scorso anno era di molto aumentato, del 44% rispetto al 2021. Nei primi due mesi dellanno il valore delle esportazioni della Romania ha superato i 15 miliardi di euro, il 9% in più rispetto allo stesso periodo del 2022, e quello delle importazioni i 19,4 miliardi di euro, aumentando solo del 5,4%. Ciò si traduce in un disavanzo commerciale di quasi 4,4 miliardi di euro, inferiore di 232 milioni di euro rispetto al periodo gennaio-febbraio dello scorso anno. Lanalista finanziario Adrian Codirlaşu afferma che il calo del deficit è dovuto principalmente agli sviluppi nel settore energetico.
Mihai Pelin, 11.04.2023, 13:57
Il disavanzo commerciale della Romania è calato del 5% nei primi due mesi, secondo lIstituto Nazionale di Statistica, e la tendenza dovrebbe mantenersi anche nel prossimo periodo, nel contesto dellaumento delle esportazioni, ma soprattutto della diminuzione del prezzi dellenergia importata, secondo gli analisti economici. Il calo del disavanzo commerciale avviene dopo che lo scorso anno era di molto aumentato, del 44% rispetto al 2021. Nei primi due mesi dellanno il valore delle esportazioni della Romania ha superato i 15 miliardi di euro, il 9% in più rispetto allo stesso periodo del 2022, e quello delle importazioni i 19,4 miliardi di euro, aumentando solo del 5,4%. Ciò si traduce in un disavanzo commerciale di quasi 4,4 miliardi di euro, inferiore di 232 milioni di euro rispetto al periodo gennaio-febbraio dello scorso anno. Lanalista finanziario Adrian Codirlaşu afferma che il calo del deficit è dovuto principalmente agli sviluppi nel settore energetico.
“I prezzi dellenergia sono diminuiti, la Romania importa energia, quindi penso che, in particolare, sia lenergia ad avere prezzi un po più bassi. Questanno continueremo a pagare meno lenergia importata rispetto allanno scorso, e questo si vedrà nel valore delle importazioni. Le esportazioni continueranno probabilmente a crescere e raggiungeremo un disavanzo commerciale e implicitamente un disavanzo di conto corrente leggermente inferiore rispetto allo scorso anno. Se lanno scorso avevamo più del 9%, questanno potremmo raggiungere un deficit di circa l8% o anche poco al di sotto dell8%. È aiutato anche dal leggero aumento del PIL”, ha precisato Adrian Codirlaş.
Secondo gli specialisti, per ridurre ulteriormente il disavanzo di conto corrente, è necessario ridurre il disavanzo di bilancio, ma anche incoraggiare la produzione in settori in cui la Romania ha una tradizione, ma che ora producono un deficit commerciale, come lindustria alimentare o chimica. Daltra parte, il primo ministro Nicolae Ciucă ha recentemente dichiarato che il Governo deve iniziare a risparmiare a causa dellalto disavanzo di bilancio. Il premier ha chiesto ai ministri di trovare soluzioni per ridurre le spese, ma ha ribadito che non si tratta di fare licenziamenti massicci o di passare ai tagli salariali.
“Ho chiesto che ciascun ordinatore della spesa prenda misure affinchè le spese siano molto più ponderate, più responsabili, perché, purtroppo, alla fine del primo trimestre abbiamo un deficit di bilancio del 1,4% a livello di Governo e lho precisato molto chiaramente, anche per iscritto, quando ho chiesto loro di fare proposte per ridurre queste spese, in modo che gli stipendi e gli investimenti non ne risentano”, ha dichiarato Nicolae Ciucă.
Il premier ha pure dichiarato che nel 2022 leconomia e il bilancio dello stato hanno registrato unevoluzione positiva, basata su incrementi nominali sostanziosi, con investimenti esteri e un tasso di assorbimento dei fondi europei da record, ma, questanno, sia la Romania, che gli altri Paesi del continente, risentono delle terribili conseguenze della guerra in Ucraina, dellinflazione e dei problemi logistici creati sulle catene di approvvigionamento.