Calendario elettorale complicato in Romania
A Bucarest, la maggioranza ha deciso che i romeni eleggeranno nello stesso giorno gli eurodeputati e i sindaci.
Bogdan Matei, 22.02.2024, 13:01
Dibattuta a lungo nello spazio pubblico in Romania, l’idea di accorpare alcune delle elezioni che segnano il 2024 sembra essere stata risolta. Le elezioni amministrative ed europee si svolgeranno contemporaneamente, rispettivamente il 9 giugno. Lo hanno deciso il Partito Socialdemocratico (PSD) e il Partito Nazionale Liberale (PNL), che formano la coalizione di governo. Il primo ministro e leader socialdemocratico Marcel Ciolacu ha inoltre annunciato che le elezioni presidenziali si terranno a settembre, molto probabilmente in due turni, mentre le politiche interne a dicembre. Ciolacu sostiene che la decisione dell’accorpamento sia stata presa per garantire una grande affluenza alle urne e per bloccare l’ascesa di quelle che chiama formazioni estremiste, che del resto sono in salita in quasi tutta l’Europa.
Inoltre, pur appartenendo a famiglie politiche continentali diverse – PSD ai socialisti, PNL ai popolari – e avendo propri candidati a sindaci, consigli comunali e provinciali, i due grandi partiti andranno, in prima assoluta, su una lista comune alle europee. “Abbiamo deciso di avere anche un’alleanza elettorale per la lista delle elezioni europee. È ovvio che solo i due grandi partiti possono unirsi e affrontare un’ondata estremista. Nessuna delle due forze politiche può impegnarsi in questa lotta da sola”, ha dichiarato Marcel Ciolacu.
Da parte sua, il presidente del Senato e leader liberale, Nicolae Ciucă, afferma che la decisione della coalizione di governo mira a garantire la stabilità interna, ma tiene conto anche dell’attuale contesto di sicurezza internazionale, con riferimento alla situazione nella confinante Ucraina, invasa dall’esercito russo. “Da tutte le discussioni che abbiamo avuto, i romeni vogliono stabilità, vogliono tranquillità, vogliono badare alla vita quotidiana e, in questo modo, penso che sia assolutamente necessario che in certi momenti, i partiti politici mostrino un minimo sacrificio di orgoglio, per tutto ciò che significa l’interesse dei romeni e la stabilità del paese”, ha detto Nicolae Ciucă.
L’opposizione, invece, contesta con veemenza l’accorpamento delle amministrative con le europee. L’Alleanza Destra Unita, composta da USR (parlamentare), Forza della Destra (dissidenza liberale) e PMP (fondato dall’ex capo dello stato Traian Băsescu), ha annunciato che contesterà tutti gli atti normativi emanati dai governanti sul tema dell’accorpamento. “Se presenteranno un disegno di legge, lo contesteremo alla Corte Costituzionale. Se emetteranno un’ordinanza d’urgenza, ovviamente, informeremo il Difensore Civico, l’unica istituzione che ha la capacità di avviare il controllo costituzionale nel quadro delle ordinanze d’urgenza. Inoltre impugneremo in tribunale sia l’ordinanza che il decreto governativo che verrà emesso”, ha dichiarato il presidente del partito Forza della Destra, l’ex primo ministro liberale Ludovic Orban.
Sempre dall’opposizione, l’AUR (nazionalista) ritiene illegale e incostituzionale l’accorpamento, ma sostiene di potersi adattare a qualsiasi tipo di elezioni, siano esse organizzate alla scadenza o accorpate. “Considerando la fretta del governo di indire elezioni accorpate, cambieremo anche noi la strategia, se il 9 giugno ci saranno anche amministrative, mostrando totale disprezzo alla Costituzione, e se le istituzioni di questo Stato non interverranno attraverso i suoi rappresentanti, accettiamo candidati comuni di tutte le formazioni per combattere con il rappresentante di PSD-PNL, qualunque sia il suo nome”, dice il leader dell’AUR, George Simion.
Da parte sua, l’UDMR afferma di non essere intaccata da questa decisione della coalizione PSD-PNL, con la quale, peraltro, ha governato fino allo scorso anno.