Brexit, punto finale
Voto storico nel Parlamento Europeo, che ha ratificato l’accordo di ritiro del Regno Unito dall’UE e dalla Comunità Europea dell’Energia Atomica.
Corina Cristea, 30.01.2020, 13:23
Voto storico nel Parlamento Europeo, che ha ratificato l’accordo di ritiro del Regno Unito dall’UE e dalla Comunità Europea dell’Energia Atomica.
“Sono molto triste quando penso che siamo arrivati a questo punto. Cinquanta anni di integrazione non possono scomparire facilmente. Tutti dovremo lavorare molto per costruire un nuovo rapporto, tenendo sempre in considerazione gli interessi dei cittadini e la tutela dei loro diritti”, ha dichiarato il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, mentre la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha promesso agli eurodeputati britannici – “Vi vogliamo bene sempre e non saremo mai lontani”.
“Mi dispiace che il Regno Unito abbia scelto di essere solitario, anziché solidale. Ovviamente, è un giorno triste e grave. È un indebolimento per entrambe le parti”, ha deplorato la situazione anche il negoziatore dell’UE per la Brexit, Michel Barnier, il quale porterà avanti le discussioni sui futuri rapporti con Londra.
Il periodo di transizione comincerà il 1° febbraio 2020 e può essere prorogato una volta, di uno o due anni, ma la decisione dovrà essere presa dal Comitato misto UE-Regno Unito entro il 1° luglio prossimo.
A Bucarest, ad un incontro con i rappresentanti della comunità d’affari britannica in Romania, il premier Ludovic Orban ha sottolineato l’impegno della Romania nello sviluppo dei rapporti bilaterali, con l’uscita della Gran Bretagna dall’UE. Durante i colloqui, ospitati dall’ambasciatore di Gran Bretagna a Bucarest, Andrew Noble, Ludovic Orban ha aggiunto che Bucarest sostiene un futuro rapporto approfondito tra l’UE e il Regno Unito ed ha affermato che il Partenariato Strategico tra i due Paesi resterà un punto di riferimento fondamentale per la prosperità, ma anche per la sicurezza comune, nello spazio euro-atlantico.
La Gran Bretagna si annovera tra le prime dieci fonti di investimenti stranieri nell’economia romena e rappresenta la quinta destinazione per le esportazioni romene a livello mondiale. In Gran Bretagna, i romeni sono, dal punto di vista numerico, la seconda comunità di emigranti provenienti dai paesi dell’UE, dopo quella polacca, con oltre 400 mila persone.
“E’ di particolare importanza assicurarci che, anche dopo il 1° gennaio 2021, i cittadini romeni residenti legalmente in Gran Bretagna oggi, abbiano tutti i diritti, ha attirato l’attenzione l’eurodeputato romeno Iuliu Winkler. Che non siano soffocati dalla burocrazia per poter beneficiare dei loro diritti, che ricevano da parte dell’UE tutte le assicurazioni che beneficeranno degli stessi diritti di adesso per quanto riguarda il lavoro, il modo di investire o di fare affari in Gran Bretagna. Come pure per quanto riguarda gli studi, i diritti legati alle pensioni o a usufruire di tutti i benefici sociali che la legge mette a disposizione, di modo che non siano sottoposti a discriminazioni o complicazioni burocratiche”.