Boia comunista, condannato in Romania
Ad oltre un quarto di secolo dal crollo del comunismo, in Romania, lex direttore del carcere di Ramnicu Sarat del periodo 1956-1963, Alexandru Visinescu (90 anni) è stato condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione per crimini contro lumanità. È la prima simile sentenza data dai tribunali romeni che riguarda reati compiuti nel periodo comunista. I giudici hanno deciso la degradazione di Alexandru Visinescu e il divieto di certi diritti per 5 anni. Inoltre, Visinescu dovrà pagare risarcimenti di 300.000 euro ad alcuni successori dei detenuti di Ramnicu Sarat. I procuratori affermano che Alexandru Visinescu, in veste di comandante del Penitenziario, ha sottoposto i detenuti politici a cattivi trattamenti, bastonate e altre violenze, li ha privati di cibo, medicine e assistenza medica.
Mihai Pelin, 11.02.2016, 16:11
Ad oltre un quarto di secolo dal crollo del comunismo, in Romania, lex direttore del carcere di Ramnicu Sarat del periodo 1956-1963, Alexandru Visinescu (90 anni) è stato condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione per crimini contro lumanità. È la prima simile sentenza data dai tribunali romeni che riguarda reati compiuti nel periodo comunista. I giudici hanno deciso la degradazione di Alexandru Visinescu e il divieto di certi diritti per 5 anni. Inoltre, Visinescu dovrà pagare risarcimenti di 300.000 euro ad alcuni successori dei detenuti di Ramnicu Sarat. I procuratori affermano che Alexandru Visinescu, in veste di comandante del Penitenziario, ha sottoposto i detenuti politici a cattivi trattamenti, bastonate e altre violenze, li ha privati di cibo, medicine e assistenza medica.
Decine di superstiti e parenti dei detenuti politici hanno testimoniato in tribunale contro Visinescu. Il regime imposto ai detenuti non assicurava le condizioni minime di sopravvivenza a lungo termine, visto che il più delle volte le sentenze superavano 10 anni. Il decesso dei detenuti avveniva, cosi, dopo lunghe torture fisiche e psichiche. Grazie ai documenti esaminati dagli inquirenti sono stati individuati 138 detenuti che sono stati incarcerati nel penitenziario di Ramnicu Sarat durante il mandato di Visinescu, tra cui si annoverano politici importanti come Corneliu Coposu, Ion Diaconescu e Ion Mihalache. Nel pronunciare la sentenza, il giudice Valentin Selaru ha elencato alcuni degli argomenti dei procuratori. “Limputato Visinescu Alexandru, in veste di comandante del Penitenziario Ramnicu Sarat, ha sottoposto per motivi politici la collettività dei detenuti a trattamenti disumani, a torture fisiche e psichiche e allo sterminio”.
Se Valentin Selaru e il suo collega Iulian Dragomir hanno stabilito che il boia può essere condannato, il terzo giudice del collegio ha avuto unopinione separata, nel senso dellammissione dellappello fatto da Visinescu e della sospensione del processo penale nei suoi confronti, in seguito alla prescrizione dei fatti.
“Il termine di prescrizione di 22 anni e 6 mesi è decorso dal 1 gennaio del 1990 a luglio 2012, quindi più di un anno prima della denuncia allorgano giudiziario da parte dellIstituto per lInvestigazione dei Crimini del Comunismo. La mancanza di reazione delle autorità ha determinato il raggiungimento del termine di prescrizione con la conseguenza dellabrogazione della responsabilità penale”, ha affermato il terzo giudice, Francisca Vasile.
Durante il processo, il boia Visinescu si è difeso affermando di aver seguito gli ordini dei suoi superiori e che i detenuti sono morti a causa delletà. Oltre a lui, gli storici hanno individuato altre 35 persone al cui nome è legata la morte di decine di detenuti politici. (traduzione di Adina Vasile)