Bilancio romeno alle Olimpiadi
Cinque medaglie, di cui una d’oro, una d’argento e tre di bronzo. Il 47esimo posto nella classifica delle nazioni per medaglie. Meglio della Bulgaria o dell’Irlanda, ma peggio dell’Uzbekistan o della Slovenia… Il peggior risultato ottenuto ai Giochi Olimpici negli ultimi 60 anni, più esattamente dal 1952, a Helsinki, quando la delegazione romena ha ottenuto solo quattro medaglie, di cui una d’oro.
Florin Orban, 22.08.2016, 15:10
Cinque medaglie, di cui una d’oro, una d’argento e tre di bronzo. Il 47esimo posto nella classifica delle nazioni per medaglie. Meglio della Bulgaria o dell’Irlanda, ma peggio dell’Uzbekistan o della Slovenia… Il peggior risultato ottenuto ai Giochi Olimpici negli ultimi 60 anni, più esattamente dal 1952, a Helsinki, quando la delegazione romena ha ottenuto solo quattro medaglie, di cui una d’oro.
Ricordiamo chi ha fatto performance a Rio. La squadra femminile di spada, formata da Ana Maria Popescu, Simona Pop, Simona Gherman e Loredana Dinu, pluri-campionesse mondiali ed europee, ha portato alla scherma romena il primo titolo olimpico nelle prove per squadre. Sebbene nelle prove singole la loro prestazione sia stata inferiore alle attese, le schermiste romene hanno confermato la loro forza come squadra… La performance è ancora più impressionante visto che arriva verso la fine della carriera per quasi tutte le atlete. A parte Simona Pop, nata nel 1988, tutte le altre romene della squadra hanno superato i 30 anni ed hanno vinto finora numerose medaglie nelle principali competizioni.
L’argento è stato aggiudicato dalla coppia di tennisti Florin Mergea / Horia Tecǎu. Hanno perso la finale contro Marc Lopez e Rafael Nadal, per 2-6, 6-3, 4-6, ma sono stati molto vicini alla vittoria. Nella tappa decisiva hanno fatto un break al punteggio di 3 a 3, ma gli spagnoli sono tornati alla carica ed hanno vinto tre game di seguito. E’ la prima medaglia olimpica per il tennis romeno.
La prima medaglia di bronzo ha rappresentato una sorpresa. Al sollevamento pesi, Gabriel Sâncrǎian ha sollevato in tutto 390 chili, dopo i 173 chili nella specialità “strappo” e i 217 chili nello “slancio”, superando più favoriti della categoria 85 chili. Anche Denis Ulanov, del Kazakhistan, ha sollevato 390 chili, ma il proprio peso è stato un vantaggio per il romeno, che pesa 600 grammi in meno rispetto al kazaco.
Nel canottaggio, la Romania è tornata nel top mondiale, grazie al bronzo vinto dall’equipaggio femminile di 8+1. Dopo aver perso la chance di salire sul podio olimpico a Londra, quattro anni fa, e dopo gli scarsi risultati ai Mondiali e le emozioni per la qualificazione ai Giochi Olimpici, l’imbarcazione di 8+1 ha portato alla Romania una medaglia alla quale pochi si aspettavano.
E’ passata poi una settimana fino a quando un altro romeno è salito sul podio. Albert Saritov ha vinto il bronzo nello stile libero, alla categoria 97 chili. Saritov viene dalla Russia, più esattamente dal Daghestan, è di origine cecena ed ha ricevuto la cittadinanza romena quest’anno.
La più grande delusione è stata la squadra di pallamano femminile, che non è riuscita a superare la tappa dei gruppi. Le romene hanno cominciato male, hanno perso le partite contro l’Angola e il Brasile, hanno vinto quelle contro il Montenegro e la Spagna, però la squadra della Norvegia ha posto fine alle loro speranze.
Non abbiamo vinto medaglie neanche nella ginnastica. Il veterano Marian Drǎgulescu si è piazzato al quarto posto nella finale della prova di volteggio, con lo stesso punteggio del vincitore della medaglia di bronzo, il giapponese Kenzo Shirai. Il romeno ha ottenuto lo stesso voto del giapponese – 15,449 punti. La differenza è stata data dal voto per l’esecuzione, che è stato più alto per entrambe le prove di volteggio.
Ora, che i Giochi olimpici si sono conclusi, è arrivato il momento di fare il punto della situazione. Una prima conclusione è che i risultati ottenuti dagli atleti romeni a Rio riflette molto bene la situazione attuale dello sport romeno. Con scarsi finanziamenti, emarginato nelle scuole, con una base di selezione in continuo calo, lo sport romeno aspetta un miracolo per tornare almeno vicino al posto occupato una volta nella gerarchia internazionale. Adesso, ci piazziamo solo al 47-esimo. (tr. G.P.)