Bilancio del Ministero dell’Interno
La Romania è un Paese sicuro — il fenomeno delinquenziale si è ridotto significativamente e il tasso della criminalità stradale è giunto al minore livello degli ultimi anni. Lo rileva il bilancio del Ministero dell’Interno, presentato all’inizio della settimana dal ministro dell’Interno, Gabriel Oprea. In calo significativo anche la criminalità nelle zone rurali, ha precisato il ministro, aggiungendo che la risorsa più importante del ministero è rappresentata dai suoi dipendenti.
Corina Cristea, 24.03.2015, 13:36
“Sappiamo tutti che la performance si fa con gente molto bene preparata professionalmente, motivata e giustamente retribuita e perciò l’anno scorso abbiamo avuto come priorità, mia, del Governo romeno, l’attuazione di misure che ripagassero giustamente il lavoro e gli sforzi dei dipendenti del Ministero. Nell’applicazione di questa iniziativa a livello del ministero è risultato necessario il consolidamento di un quadro in cui i valori fondamentali sono il rispetto della legge, la tutela e la sicurezza dei cittadini, il rispetto dei diritti dei dipendenti e la difesa dello stato di diritto”, ha spiegato Gabriel Oprea.
Tra le priorità del Ministero dell’Interno nel prossimo periodo si trovano la protezione delle frontiere e la sicurezza cibernetica, e nel contesto degli avvenimenti a livello internazionale, il Ministero ha elaborato una nuova strategia nazionale di sicurezza pubblica per i prossimi 5 anni, ha annunciato, d’altra parte, Gabriel Oprea. Presente per la prima volta al bilancio del Ministero dell’Interno, il presidente romeno Klaus Iohannis ha chiesto ai poliziotti di essere modelli di comportamento e correttezza, pronunciandosi per una maggiore presenza sulle strade dei dipendenti del dicastero.
“Mi auguro una polizia che punti più sulla prevenzione. Possiamo avere una gendarmeria che punti meno sulla protezione di certi obiettivi e di più sulla sicurezza dei cittadini”, ha sottolineato Iohannis.
Esistono però anche punti vulnerabili, ha ammonito il procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione, Laura Codruta Kovesi. Il procuratore ha ricordato che il numero dei poliziotti con incarichi dirigenziali indagati è cresciuto e ha ammonito su certe relazioni che certi poliziotti hanno con uomini d’affari o politici.
“Una delle vulnerabilità è il recupero dei danni. L’anno scorso, la Direzione Nazionale Anticorruzione ha confiscato beni per un valore di oltre 330 milioni di euro. Un’altra vulnerabilità che riguarda il sistema di giustizia in generale sono i legami tra i dipendenti del Ministero dell’Interno e i politici locali o gli uomini d’affari”, ha precisato la Kovesi.
Il ministro dei Trasporti, Ioan Rus, ex ministro dell’Interno, ha contraddetto il procuratore capo, affermando che i legami tra i poliziotti e i politici non rappresentano un punto vulnerabile e che la lotta alla corruzione e al furto dev’essere uno sforzo comune, di tutti.
(traduzione di Adina Vasile)