Aumenti salariali controversi
Mihai Pelin, 08.11.2016, 16:44
Sugli ultimi 100 metri dei loro
mandati, i parlamentari romeni hanno deciso l’aumento dei salari dei medici e
degli insegnati del 15% dal 1 gennaio del 2017. La legge ha suscitato accesi
dibattiti sulla scena pubblica. Il Governo, tramite la voce del premier Dacian
Ciolos ha annunciato di chiedere un controllo della costituzionalità della
rispettiva legge. Stando a Ciolos, al Governo non è stato chiesto il punto di
vista, come previsto per legge, ed è mancato un dibattito reale, trasparente
sul progetto. Non sarebbe stato, inoltre, rispettato il principio del
bicameralismo. Alla votazione della legge, il ministro del Lavoro, Dragos
Paslaru, ha affermato che l’Esecutivo permetterebbe l’aumento dei salari nel
settore sanitario del 15%, in media, e nel settore educazione del 10%, ma a
tranche. Dalla tribuna del Parlamento, Ciolos aveva fatto un ultimo appello
alla responsabilità. Nella sua opinione, gli aumenti salariali non possono
essere sostenuti dal budget e rappresentano un’inequità, perchè cresceranno
piuttosto i salari alti e meno il resto.
Ci sono in realtà cose che sono
nascoste nelle griglie salariali. L’effetto di queste modifiche proposte nel
rapporto della commissione porteranno ad una polarizzazione tra chi appena
entra nel sistema e chi gode attualmente delle maggiori crescite percentuali. I
maggiori aumenti vanno in realtà a chi ha già salari maggiori, ha detto Ciolos.
Il leader del Partito
Socialdemocratico, Liviu Dragnea, crede però che ci sono sufficienti soldi per
questi aumenti salariali. L’impatto sul bilancio sarà dell’1,8-1,9 miliardi di
lei, e il deficit di bilancio non crescerà oltre il limite ammesso.
Il deficit di bilancio è
attualmente dello 0,4-0,45% del Pil, non potrà più toccare il 2,8-2,9%. Per
l’anno prossimo, la crescita economica stimata dalla Commissione di Prognosi
genera alla fine redditi supplementari al budget generale consolidato di circa
14 miliardi di lei. Non tenete più i soldi non spesi e la gente con i salari
bassi, ha detto Dragnea.
Il Partito Nazional-liberale ha
rifiutato di partecipare ai dibattiti e al voto finale, in quanto ritiene che
gli aumenti non hanno copertura nel budget, e la legge è stata votata solo per
fini elettorali. Il PNL ha accusato persino la mancanza del quorum alla seduta
in cui è stata approvata le legge. Nell’opinione degli specialisti, questi
cosiddetti regali elettorali, che vengono offerti prima delle politiche
dell’11 dicembre, lasceranno la loro impronta sulla crescita economica e
porteranno al calo degli investimenti. (traduzione di Adina Vasile)