Attentati e vittime innocenti
Roxana Vasile, 18.08.2017, 15:55
L’attentato nella metropoli catalana, sulla più
frequentata arteria pedonale – Rambla, è stato rivendicato subito dallo Stato
Islamico, che si è assunto, in un passato non molto lontano, anche altri
attacchi compiuti secondo un modello già arcinoto: i terroristi usano veicoli
di grandi dimensioni come armi contro gruppi numerosi di civili, soprattutto
nei luoghi pubblici simbolo in Europa. Oltre 100 persone sono state uccise in
questo modo, negli ultimi 13 mesi, a Nizza, Berlino, Londra e Stoccolma.
In Spagna, i jihadisti sono attivi da anni, quasi
200 persone rimanendo uccise in attentati che hanno preso di mira, 13 anni fa,
la rete ferroviaria di Madrid, gli attacchi di allora essendo associati al
gruppo Al-Qaida. Negli ultimi anni, le autorità spagnole hanno annunciato
periodicamente l’arresto di presunti jihadisti e solo nella regione Catalogna,
il bersaglio degli attacchi di giovedi’, sono state fermate, quest’anno, 11
persone.
I leader politici di Bucarest hanno inviato
messaggi di cordoglio al popolo spagnolo e alle famiglie delle vittime di
Barcellona e Cambrils. Solidarietà con la Spagna – ha scritto il presidente
romeno Klaus Iohannis su Twitter, mentre il premier Mihai Tudose ha precisato
che l’evoluzione della situazione è seguita attentamente dalle autorità romene.
Queste hanno ricordato che la Romania si è assunta, accanto agli altri stati del
mondo, l’impegno ad eliminare la minaccia terroristica. Gli attentati in Spagna
– com’è stato già detto – rispecchiano la nuova realtà che una serie di
fanatici codardi intendono imporre al mondo civile, che vogliono dominato dalla
paura e dal terrore, devastato dalla sfiducia, inginocchiato dall’odio e dalla
violenza senza limiti. Per non lasciare in eredità ai figli un simile mondo,
gli europei hanno il dovere di lottare, ma non con le stesse armi. La
solidarietà e la compassione sono molto più forti dell’odio! (traduzione di Adina Vasile)