Assistenza finanziaria europea per la Moldova
Da quasi tre decenni, da quando la Moldova ha proclamato l’indipendenza da Mosca, Bucarest è il più fermo e forte sostenitore della sovranità e dell’integrità territoriale dello stato confinante, e da una decina di anni incoraggia fermamente le sue aspirazioni europee. Il capo della diplomazia romena, Teodor Melescanu, ha presieduto ieri a Bruxelles la riunione del Gruppo per l’azione europea della Moldova, organizzata in margine al Consiglio Affari Esteri dell’Unione.
Bogdan Matei, 27.02.2018, 12:52
Meccanismo ministeriale infomale, lanciato a gennaio 2010, sempre su iniziativa della Romania, appogiata dalla Francia, il Gruppo ha esaminato il percorso europeo della Moldova, con particolare riguardo alle riforme e alle priorità di azione nel contesto dell’applicazione dell’accordo di associazione con l’UE. Melescanu si è pronunciato per il fermo sostegno degli obiettivi europei della Moldova da parte degli stati membri e delle istituzioni dell’Unione. Poichè, ha detto il ministro, oltre ai progressi compiuti in numerosi settori, servono sforzi in più.
Il capo della diplomazia romena ha annunciato che la Commissione Europea trasferirà già da aprile dei fondi alla Moldova, destinati alla sua macrostabilità economica. Melescanu ha detto in esclusiva a Radio Romania che si tratta di un riconoscimento delle riforme promosse dal governo filo-occdientale di Chisinau. Il ministro ha aggiunto che una delle conclusioni del Consiglio riguarda la libertà di stampa in Moldova, nelle condizioni in cui le autorità di Chisinau sono preoccupate dell’influenza dei media in lingua russa.
La raccomandazione riguarda l’assicurazione della libertà dei media, parallelamente all’individuzione di modalità volte a renderli responsabili e consapevoli dell’importanza della promozione di notizie reali e non fabbricate. E soprattutto, una maggiore resilienza delle istituzioni dello stato allorquando vengono utilizzati vari canali per diffondere delle notizie il più delle volte false e per i riferimenti alla relazione tra la Moldova e l’UE, ha detto il ministro romeno.
Le dichiarazioni di Teodor Melescanu riguardano la nuova legge sull’audiovisivo in Moldova, la cosiddetta legge antipropaganda, che impone delle restrizioni alla diffusione delle emittenti televisive russe. Nè censura, nè limitazione della libertà di espressione, la legge è volta, dicono gli esperti, solo a limitare l’ondata di propaganda antioccidentale e particolarmente romenofoba, riversata sul mercato mediatico di Chisinau, condita di calunnie e voci apocalittiche.
Gli analisti sottolineano che la posta in gioco di questa campagna mediatica è, in ugual misura, elettorale e geopolitica. Poichè, in vista delle elezioni politiche che si terranno a fine anno, serve solo al partito socialista del presidente filorusso Igor Dodon, il quale si pronuncia apertamente per l’abbandono del percorso europeo e per il ritorno della repubblica sull’orbita di Mosca.