Argomenti politici in dibattito
Durante il governo di sinistra dominato dal PSD, i liberali hanno ottenuto, dall’opposizione, il raddoppiamento degli assegni famigliari. Successivamente, i socialdemocratici, allontanati dal governo, hanno lasciato in eredità al nuovo governo liberale assegni raddoppiati ancora una volta. Questa serie di misure populiste rischia di destabilizzare il budget, che risente già il peso di un deficit superiore al tetto del 3% accettato dall’UE.
Ştefan Stoica, 15.01.2020, 14:16
Il governo di Ludovic Orban ha annunciato che, sebbene promulgata dal presidente, la legge sul raddoppiamento degli assegni familiari sarà applicata al più presto nel mese di luglio, dopo la prima manovra finanziaria. “Non ci deve essere alcun dubbio sulla nostra piena comprensione della necessità di aumentare gli assegni familiari. Tuttavia, visto che la legge è stata adottata dopo il momento in cui avevamo già portato a compimento la bozza della finanziaria, che è stata promulgata dal presidente, abbiamo il dovere di trovare le risorse che possano coprire questi aumenti; al momento, non esistono”, ha dichiarato la ministra del Lavoro, Violeta Alexandru.
I socialdemocratici hanno accusato il governo liberale di irresponsabilità e mancanza di professionalità. E le reazioni volte a far fare bella figura in un anno con elezioni amministrative e politiche continuano. Il PSD sostiene che una soluzione per sbloccare fondi per gli assegni famigliari potrebbe essere l’abrogazione della legge sulle pensioni speciali. Il presidente ad interim del PSD e della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, ha reso pubblico che convocherà, per l’ultima settimana di questo mese, una sessione straordinaria per analizzare il disegno di legge sull’abrogazione delle pensioni speciali, tranne quelle per militari e poliziotti.
Tutti i partiti politici mettono ora in dubbio le pensioni speciali concesse ad alcune categorie di pubblici dipendenti, soprattutto della magistratura e delle strutture di forza, esageratamente alte rispetto alle pensioni degli altri, nel contesto in cui in tal caso non vengono presi in considerazione i contributi pagati lungo l’attività lavorativa. Gli stessi politici hanno però introdotto pensioni speciali, quando regole e raccomandazioni internazionali le chiedevano e, secondo i loro calcoli elettorali, dovevano essere quanto più elevate.
Un altro argomento di disputa fra il Potere e l’Opposizione è l’intento del PNL di modificare la legislazione elettorale e introdurre di nuovo l’elezione dei sindaci in due turni. Marcel Ciolacu ha annunciato che invierà una lettera alle istituzioni europee per riferire che l’esecutivo intende modificare la legislazione elettorale pochi mesi prima delle amministrative, contrariamente alle raccomandazioni. Stando al PSD, l’iniziativa rischierebbe di danneggiare la fiducia nella democrazia romena e nello stato di diritto.
I socialdemocratici minacciano di inoltrare una mozione di sfiducia contro il governo se quest’ultimo porrà la fiducia sulla modifica delle leggi elettorali. “In uno stato democratico ed europeo, non si ha il diritto di modificare in alcun modo le leggi elettorali due, tre mesi prima delle elezioni. Non è mai successa una cosa del genere nella storia della Romania e speriamo che non succeda neanche stavolta”, ha affermato Marcel Ciolacu. Un’eventuale rimozione del governo liberale potrebbe, però, aprire la strada alle elezioni anticipate, così desiderate dal PNL e non volute dal PSD, che avverte ancora i traumi subiti alle elezioni dell’anno scorso.