Amministrative: Romania verso election day
Mancano pochi giorni fino alle elezioni amministrative che si terranno il 27 settembre in Romania, probabilmente le prime nella storia del Paese a svolgersi in condizioni pandemiche. Previste a giugno, sono state rinviate proprio per questo motivo, con la proroga dei mandati dei sindaci e degli eletti locali. Ora molti criticano la decisione, dato che i contagi dal nuovo coronavirus sono aumentati in Romania rispetto a giugno, ma chi avrebbe potuto anticipare l’evoluzione della situazione in quel momento?
Eugen Coroianu, 22.09.2020, 12:02
Comunque, le amministrative e la campagna elettorale vanno all’insegna delle misure di protezione sanitaria: restrizioni alle assemblee di qualsiasi tipo, l’uso della mascherina, distanziamento sociale, scarsi contatti tra le persone e così via. Le autorità assicurano che, se le misure verranno rispettate, il rischio del contagi non aumenterà, ma alcune voci dall’opposizione si pronunciano per un nuovo rinvio delle elezioni.
Tecnicamente, i romeni sono chiamati ad eleggere 41 presidenti di consigli provinciali, oltre 1.300 consiglieri provinciali, 40.000 consiglieri locali e più di 3.200 sindaci. I risultati per i consigli provinciali, per i quali il voto è ritenuto politico, potranno indicare anche le tendenze per le elezioni politiche previste il 6 dicembre. Come al solito, si contendono Sinistra e Destra, precisamente il PSD, il grande vincitore delle precedenti amministrative e politiche, e il PNL, ora al governo.
Alle elezioni europee del 2019, a loro volta considerate un barometro, i liberali hanno superato i socialdemocratici, che pur essendo ora all’opposizione, controllano il maggior numero dei seggi parlamentari. Ma si è fatta strada sempre di più l’alleanza di centro-destra USR-PLUS, che ha ottenuto ottimi risultati alle europee e che conta nelle grandi città un elettorato mica trascurabile, scontento dei partiti tradizionali. La relazione dell’alleanza e il PNL è in un certo qual modo strana, pur essendo comprensibile. In molte località sostengono candidati comuni per sconfiggere il PSD, mentre in altre, soprattutto nelle grandi città, si sfidano, il che porta ad azioni contraddittorie – amichevoli oppure ostili.
Un esempio in tal senso è la Capitale, dove il PNL e l’USR-PLUS appoggiano lo stesso candidato al Comune generale, Nicusor Dan, indicato dai sondaggi in leggero vantaggio rispetto alla sindaca socialdemocratica in carica, Gabriela Firea. La destra ha candidati comuni anche per gli incarichi di sindaci dei rioni di Bucarest, ma non anche per i consigli locali.
Accanto ai due favoriti, in lizza per il Comune di Bucarest è anche l’ex capo dello stato Traian Basescu, attualmente eurodeputato, appoggiato dal PMP, partito indicato dai sondaggi alla soglia di sbarramento del 5%. Invece Traian Basescu riunirebbe il 9% dei consensi e gli analisti ritengono che le percentuali sono attratte in buona parte dal candidato della destra. Gli stessi commentatori ricordano che la candidatura di Basescu ha fatto seguito alle dispute tra il PMP e la destra unita di Bucarest. Le amministrative si terranno a turno unico e conterà moltissimo l’affluenza alle urne, spiegano ancora i commentatori.