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Amministrative: cambiamenti sulla carta degli eletti locali

Sia i liberali al governo, che i socialdemocratici allopposizione si dichiarano vincitori alle amministrative svoltesi domenica in Romania. Sollevato da un numero di voti confortevole ottenuto alle europee e alle presidenziali dellanno scorso e arrivato al potere alla fine del 2019, tramite mozione di sfiducia, grazie a un importante sostegno popolare, il Partito Nazionale Liberale si è prefisso lobiettivo di vincere anche le amministrative e le politiche di questanno. Perciò, togliendo ai socialdemocratici comuni importanti o cariche di presidenti di Consigli Provinciali e ottenendo oltre il 30% dei voti allo scrutinio di domenica, i liberali hanno raggiunto un risultato storico negli ultimi tre decenni.

Amministrative: cambiamenti sulla carta degli eletti locali
Amministrative: cambiamenti sulla carta degli eletti locali

, 29.09.2020, 13:01

Sia i liberali al governo, che i socialdemocratici allopposizione si dichiarano vincitori alle amministrative svoltesi domenica in Romania. Sollevato da un numero di voti confortevole ottenuto alle europee e alle presidenziali dellanno scorso e arrivato al potere alla fine del 2019, tramite mozione di sfiducia, grazie a un importante sostegno popolare, il Partito Nazionale Liberale si è prefisso lobiettivo di vincere anche le amministrative e le politiche di questanno. Perciò, togliendo ai socialdemocratici comuni importanti o cariche di presidenti di Consigli Provinciali e ottenendo oltre il 30% dei voti allo scrutinio di domenica, i liberali hanno raggiunto un risultato storico negli ultimi tre decenni.



Anche il presidente Klaus Iohannis ha salutato la vittoria della destra, con il PNL – ha detto il capo dello stato – che è diventato il più grande partito in Romania. Il presidente si è congratulato, in ugual misura, con lAlleanza USR-PLUS, un partito giovane, il cui elettorato, in generale scontento dei partiti parlamentari, si è presentato in gran numero al voto, affidandogli comuni importanti, come quelli di Timișoara (ovest), Brașov (centro) o Bacău (est). I romeni hanno votato per una direzione nuova, del buonsenso, del rispetto per i cittadini e per la democrazia. La gente desidera comunità gestite da leader competenti, che mantengono le promesse e che si assumono la responsabilità per quanto fosse difficile, a prescindere dalle circostanze. La pubblica amministrazione va ricostruita su dei pilastri fondamentali come la trasparenza, lintegrità, la professionalità, tutti subordinati ad un unico principio fondamentale: linteresse pubblico, ha detto il capo dello stato.



Daltra parte, il PSD ha subito, il 27 settembre perdite importanti rispetto allo scrutinio di quattro anni fa: il comune di Bucarest è solo una di esse! Però, dal punto di vista numerico, i risultati ottenuti dai socialdemocratici non sono da ignorare: 20 su 41 consigli provinciali, quasi 1.500 comuni su un numero totale di circa 3.200 … Fatto che ha determinato il presidente del partito, Marcel Ciolacu, a sostenere il primato del suo partito. “Restiamo il maggiore partito in Romania. Il processo di ricostruzione interna ha dato risultati in questo momento. Il Partito Socialdemocratico deve aprirsi. Le persone che hanno ricoperto a lungo certi incarichi pubblici, a prescindere dal partito di cui facevano parte, PSD o PNL, sono state punite dai romeni. I romeni hanno sempre ragione!, ha detto Marcel Ciolacu.



La situazione si chiarirà e ciascun partito dimostrerà il proprio peso sulla scena politica, dopo il voto dei romeni alle politiche del 6 dicembre prossimo.

Foto: PIX1861 / pixabay.com
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