Ambulatori di valutazione in Romania
In Romania il numero dei contagi da Covid-19 continua ad aumentare con celerità e le autorità cominciano a prendere le prime misure per poter far fronte alla situazione. Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha discusso martedì, in una video-conferenza, con i manager degli ospedali e i rappresentanti delle Direzioni di sanità pubblica, soprattutto dei centri per la valutazione dei malati affetti da Covid-19 e dei preparativi negli ospedali per la concessione di servizi sanitari sia alle persone contagiate dal SARS-CoV-2, sia a quelle affette da altre malattie. Il ministro ha sottolineato l’importanza dei centri di valutazione ambulatoriale in cui i pazienti contagiati dal nuovo coronavirus beneficeranno di esami e trattamento al fine di evitare il sovraffollamento dei reparti negli ospedali.
Il segretario di stato Adriana Pistol ha precisato che è importante che i malati diagnosticati con Covid-19 arrivino il giorno stesso in cui hanno ricevuto il risultato in un centro di valutazione per ricevere quanto prima il trattamento adeguato alla forma della malattia. In tal modo, si potranno prevenire le forme gravi. I malati non avranno bisogno di una lettera di invio per andare nei centri di valutazione, e saranno curati gratuitamente sia i pazienti assicurati che quelli non assicurati. Il Ministero della Salute centralizzerà i centri di valutazione e metterà quanto prima a disposizione dei cittadini una carta interattiva con questi centri. I primi 7 centri del genere sono stati già creati in provincia di Alba nel centro del Paese.
Gli sviluppi della pandemia sono attribuiti adesso al diffondersi del ceppo Omicron, che si trasmette più rapidamente del ceppo Delta. Le principali raccomandazioni sono l’uso di mascherine con un maggiore grado di protezione e la vaccinazione anti Covid-19, compresa la dose booster, per garantire l’efficacia anche di fronte al nuovo ceppo. Purtroppo, in Romania, il processo di vaccinazione della popolazione continua a rallentare. Anche se si nota un leggero aumento delle immunizzazioni, il nostro Paese resta al penultimo posto nell’Unione Europea da questo punto di vista, all’ultimo piazzandosi la confinante Bulgaria.
Il medico Marius Geantă, presidente del Centro di Innovazione nella Medicina, ha spiegato che il nuovo ceppo e 4 volte più trasmissibile e che la distanza di un metro e mezzo, raccomandata in precedenza per evitare il contagio, non è più sufficiente, perché il virus resta nell’aria. In tali condizioni, il medico sostiene la vaccinazione con tre dosi, l’obbligo di indossare la mascherina sia all’aperto che in spazi chiusi, soprattutto nelle zone affollate oppure quando incontriamo persone sconosciute. Raccomanda anche l’uso di due mascherine oppure di mascherine FFP, con un grado di protezione più elevato.
Eugen Coroianu, 05.01.2022, 12:50