Alluvioni: massima mobilitazione delle autorità
Ancora emergenza alluvioni in Romania, che hanno rovinato il sud e il sud-ovest, provocando anche vittime. Le più colpite sono le province di Valcea, Teleorman, Olt, Arges e Gorj: allagate oltre 2.000 case e masserie di 200 località, accanto a migliaia di ettari di campi coltivati, mentre più di mille persone sono state evacuate. Distrutti anche più tratti di strade nazionali, provinciali e comunali, mentre parecchi ponti sono stati portati via dalle ondate di piena.
Mihai Pelin, 31.07.2014, 12:08
Ancora emergenza alluvioni in Romania, che hanno rovinato il sud e il sud-ovest, provocando anche vittime. Le più colpite sono le province di Valcea, Teleorman, Olt, Arges e Gorj: allagate oltre 2.000 case e masserie di 200 località, accanto a migliaia di ettari di campi coltivati, mentre più di mille persone sono state evacuate. Distrutti anche più tratti di strade nazionali, provinciali e comunali, mentre parecchi ponti sono stati portati via dalle ondate di piena.
Massiccia mobilitazione dei vigili del fuoco, dei gendarmi e dei poliziotti per mettere la gente in salvo e diminuire i danni. Sono pronte a intervenire anche forze supplementari dalle province confinanti a quelle alluvionate, cui si aggiungono militari e mezzi tecnici del Ministero della Difesa.
Le autorità locali e centrali sono in allerta massima e sono state prese le misure per ammonire la popolazione delle località vulnerabili o a rischio alluvioni. Individuati anche i posti di riparo, i percorsi di evacuzione e le zone in cui concedere il pronto soccorso alla gente in difficoltà.
Gli specialisti dell’Ente delle Risorse Idriche hanno tentato di spiegare le ondate di piena con la crescita rapida delle portate dei fiumi, alcune di persino 400 volte. Ma ondate di piena sono avvenute anche nelle aree dichiarate sicure.
Ad esempio, per la provincia di Arges, tra le più colpite, l’Ente delle Risorse Idriche ha elaborato proprio quest’anno delle mappe sul rischio alluvioni, a costi di decine di milioni di euro, che non indicavano alcun pericolo.
Però, la realtà di questi giorni contraddice il giudizio degli esperti. Il direttore dello stesso Ente si è dimesso: era in ferie mentre il sud e il sud-ovest del Paese venivano spazzati via dalle acque.
Inoltre, il vicepremier Liviu Dragnea ha annunciato un’inchiesta all’Ente delle Risorse Idriche, scontento della difficoltà con cui sono stati costruiti o consolidati negli ultimi anni gli argini di protezione. Il vicepremier ha chiesto, inoltre, alle strutture coinvolte e alle autorità locali del sud di restare in allerta.
A Bucarest, il Comando per le situazioni di emergenza è, da parte sua, in allerta massima e in permanente contatto con le autorità locali per accertamenti sulla situazione sul campo e per nuovi interventi. Le previsioni meteo indicano ancora piogge fino al 1 agosto.