Alluvioni: colpite province dell’ovest e sud-ovest
Le autorità romene restano in allerta nelle province di Timis, Caras-Severin e Mehedinti (nell’ovest e sud-ovest del Paese), sotto codice arancione per alluvioni. I nubifragi degli ultimi giorni hanno provocato vittime e notevoli danni materiali. Centinaia di vigili, gendarmi e altre forze d’intervento sono state mobilitate nelle zone colpite dopo che centinaia di case, masserie, ettari di terreni coltivati, ponti e ponticelli sono stati allagati. Nella provincia di Mehedinti si sono registrati anche 150 litri/mq in un solo giorno. Le onde di piena hanno colpito le masserie, provocando frane e isolando più località. Strade provinciali e tratti di strade nazionali sono stati bloccati dalle alluvioni.
România Internațional, 16.09.2014, 12:46
Nella località Eselnita, 1000 persone sono rimaste senza energia elettrica e completamente isolate, dopo che le alluvioni hanno bloccato la strada nazionale e hanno distrutto un ponte che collegava Eselnita alla città di Orsova, anch’essa colpita dalle alluvioni. Il traffico è stato bloccato dopo che le strade di Orsova sono state coperte dal fango portato dalle alluvioni. Inondate anche le sedi di diverse istituzioni pubbliche. Sempre ad Orsova, le autorità sono intervenute per evacuare da una scuola 67 allievi, ma anche per salvare 20 turisti rimasti bloccati su una banchina.
Forti nubifragi anche nella Provincia di Caras Severin. In gran pericolo il parco di mulini ad acqua Rudaria, il maggiore di questo tipo in Europa, patrimonio Unesco. Stando alle autorità locali, due mulini sono già gravemente danneggiati. Le alluvioni e le frane hanno creato disagi anche nel traffico ferroviaro. Diversi treni sono stati cancellati, alcuni sono stati sviati, altri registrando ritardi.
Il codice arancione per alluvioni è stato prolungato per diversi fiumi delle province di Timis e Caras-Severin fino a domani pomeriggio. Non solo lovest e il sud-ovest della Romania sono stati colpiti dalle alluvioni, ma anche la confinante Serbia e la Croazia. È la seconda ondata di alluvioni che colpisce la Serbia, dopo quella dello scorso maggio, che ha fatto numerose vittime e danni materiali stimati a 1,5 – 2 miliardi di euro.