Allerta epidemiologica in Romania
Le autorità sanitarie romene hanno istituito lo stato di allerta epidemiologica.
Ştefan Stoica, 02.02.2024, 11:27
Per la terza settimana consecutiva, l’incidenza delle infezioni respiratorie registrate in Romania ha superato il livello medio calcolato per le ultime stagioni e le autorità hanno ritenuto che va imposto lo stato di allerta epidemiologica. L’Istituto Nazionale di Pubblica Sanità ha riferito oltre 130.000 casi di infezioni respiratorie in una sola settimana, e più di 9.000 casi di influenza clinica. Il numero dei casi di infezione respiratoria diagnosticati si riferisce alla settimana 22-28 gennaio e risulta che, rispetto allo stesso periodo dello scorso inverno, il numero di pazienti è superiore del 35%. L’aumento rispetto alla settimana precedente è dell’8%.
Per quanto riguarda i casi di influenza, il numero dei malati è aumentato settimanalmente di quasi 2.000 ed è molto più elevato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Migliore, invece, la situazione per quanto riguarda le infezioni respiratorie acute gravi, che ora sono meno rispetto alla settimana precedente, ma anche rispetto allo scorso anno. Il numero dei decessi causati dal virus dell’influenza ha raggiunto 50, ha informato l’Istituto di Pubblica Sanità.
Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, non esclude lo scenario in cui i casi di malattia non raggiungano il livello massimo registrato lo scorso anno. Non avremo una situazione in cui viene dichiarata un’epidemia perché, come mostrano le nostre osservazioni, il mantenimento di questa tendenza crescente è limitato e fino alla fine di febbraio i valori saranno probabilmente più bassi, ha affermato il ministro. Alexandru Rafila ha precisato che l’allerta epidemiologica non implica restrizioni, ma prepara soltanto il sistema sanitario ad una situazione peggiore.
Si tratta della terza settimana consecutiva di crescita superiore al livello medio registrato negli ultimi 5 anni. Si chiama settimana epidemica. Sono state due settimane del genere. Questa è la terza. Non c’è assolutamente nulla di diverso rispetto alla situazione dell’anno scorso, non vengono imposte restrizioni; riguarda la preparazione del sistema sanitario per un maggior numero di infezioni respiratorie in modo da poter fornire tutte le risorse necessarie alle unità sanitarie, ha precisato il ministro.
Oltre alle misure adottate nelle strutture sanitarie, esistono raccomandazioni per le scuole. I responsabili delle istituzioni educative devono fornire il materiale sanitario necessario e informare i genitori sui sintomi e sull’importanza di tenere a casa i bambini se presentano segni di infezioni respiratorie. Per la popolazione, in generale, restano valide le raccomandazioni già note: evitare assembramenti, osservare le norme igieniche, isolamento domiciliare in caso di malattia, uso di mascherine protettive, se necessario, e, non in ultimo, la raccomandazione riguardante la vaccinazione antinfluenzale, soprattutto nel caso delle categorie vulnerabili.