Algeria: Bucarest continuerà a combattere il terrorismo
L’attacco dei terroristi islamici connessi all’Al-Qaida contro un sito petrolifero in Algeria ha avuto come vittime anche due dei cinque romeni che lavoravano alla compagnia multinazionale di In Amenas. Tre sono riusciti a mettersi in salvo e sono stati rimpatriati.
Valentin Țigău, 21.01.2013, 14:59
L’attacco dei terroristi islamici connessi all’Al-Qaida contro un sito petrolifero in Algeria ha avuto come vittime anche due dei cinque romeni che lavoravano alla compagnia multinazionale di In Amenas. Tre sono riusciti a mettersi in salvo e sono stati rimpatriati.
La morte del secondo romeno, avvenuta in ospedale, a causa delle gravi ferite, è stata annunciata dalle autorità algerine appena domenica, dopo che sabato a Bucarest si credeva che ci fosse stata un’unica vittima romena.
Il Ministero degli Esteri di Bucarest ha espresso la profonda delusione per il fatto che le autorità algerine non hanno comunicato in maniera corretta e tempestiva le informazioni sulle condizioni di salute del connazionale. Dopo questo episodio sanguinoso collegato alla crisi in Mali, il cui nord è controllato dagli islamisti, i politici stanno cercando delle soluzioni durevoli per prevenire simili situazioni.
“Quello che è accaduto ora, in una zona lontana dalla Romania, quello che accadrà in Mali, lede noi tutti. E può ledere anche la vita dei cittadini romeni all’estero”, ha dichiarato il capo della diplomazia di Bucarest, Titus Corlatean. E’ compito della Romania, all’interno dell’UE, e nell’ambito della collaborazione con i partner internazionali, continuare a contribuire in maniera risoluta al contrasto al terrorismo internazionale laddove si manifesta, anche più lontano dai confini del Paese, per impedire il suo avvicinamento, ha aggiunto il ministro.
A questo punto, la Romania potrebbe inviare in Mali dei militari che addestrino l’esercito del Paese. Il premier Victor Ponta ha spiegato che una simile decisione potrebbe essere presa proprio nei giorni prossimi, alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa, in programma il 5 febbraio.
“Ne ho parlato con il capo dello stato. Ne parleremo alla seduta del Consiglio Supremo di Difesa che si terrà fra qualche giorno e prenderemo delle decisioni. Però la decisione di principio è quella di tutti i responsabili politici di Romania, presidente, governo. Presenteremo, se e quando sarà necessario, anche un’informazione al Parlamento, per essere solidali ai nostri partner europei nel caso del Mali. Non si tratta di un conflitto tra la Francia e qualcun’altro, bensì di un’operazione assunta dalla Francia e dall’Ue, per combattere dei pericoli imminenti di estremismo e terrorismo”, ha dichiarato il premier. (trad. Iuliana Anghel)