Al via le elezioni europee
L’ironia vuole che siano proprio i britannici, che tre anni fa si pronunciavano per il ritiro dall’Unione, a dare il via alle elezioni comunitarie, con i sondaggi che indicano una vittoria chiara del partito antieuropeo Brexit. Oggi si vota anche nei Paesi Bassi, mentre domani alle urne andranno i cittadini dell’Irlanda e della R.Ceca, dove le elezioni proseguono anche sabato, in concomittanza con Slovacchia, Lettonia e Malta. I cittadini degli altri stati, la Romania compresa, voteranno domenica. Complessivamente, oltre 400 milioni di cittadini comunitari sono attesi a eleggere i 751 deputati per un mandato di cinque anni. Il loro principale compito consiste nell’adottare la legislazione applicabile in tutti i Paesi dell’Unione, dopo la ratifica di ogni signolo parlamento nazionale. Quello europeo stabilisce insieme alla Commissione il bilancio del blocco comunitario.
Bogdan Matei, 23.05.2019, 14:07
Sempre all’Europarlamento tocca eleggere il presidente della Commissione e dare luce verde alla sua squadra. Una prima discussione in tal senso si terrà a Bruxelles il 28 maggio, nell’ambito di una riunione informale dei capi di stato e di governo dei Paesi membri, convocata dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Le più recenti stime sull’affluenza indicano che oltre un terzo degli elettori europei andrà sicuramente a votare, mentre un altro terzo è indeciso. Alle precedenti elezioni si era verificata un’affluenza del 42% al livello dell’intera Unione. In lizza per i 33 seggi destinati alla Romania sono 13 partiti e alleanze, ma anche tre indipendenti. Però il candidato eletto al quale spetterà il 33/o seggio, lo potrà assumere, secondo la decisione del Consiglio europeo, solo allorquando la Brexit avrà effetti giuridici.
Per i romeni all’estero saranno aperti 441 seggi, la maggior parte in Italia e Spagna, nonchè nella confinante Moldova, a maggioranza romenofona. In concomittanza con le europee, in Romania si terrà anche un referendum nazionale su temi di giustizia, convocato dal presidente Klaus Iohannis. I romeni dovranno decidere se acconsentono al divieto dell’amnistia per i reati di corruzione e al divieto dei decreti governativi adottati con la procedura d’urgenza in materia di reati, pene e organizzazione giudiziaria.