Agricoltura: siccità, oltre un milione di ettari colpiti in Romania
La Romania può spendere 80 milioni di euro per sostenere i farmers e gli agricoltori colpiti dalla crisi provocata dal COVID-19, in seguito alla luce verde di Bruxelles alla richiesta della Romania di destinare a tale meta i soldi non utilizzati dal fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Lo ha annunciato il ministro dell’Agricoltura, Adrian Oros. Il valore massimo non potrà superare i 5.000 euro per ogni singolo farmer e 50.000 per le attività di processazione. Questo nuovo aiuto si aggiunge ai fondi stanziati agli agricoltori colpiti dalla siccità, che saranno versati dal budget nazionale.
Daniela Budu, 08.05.2020, 11:58
La Romania può spendere 80 milioni di euro per sostenere i farmers e gli agricoltori colpiti dalla crisi provocata dal COVID-19, in seguito alla luce verde di Bruxelles alla richiesta della Romania di destinare a tale meta i soldi non utilizzati dal fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Lo ha annunciato il ministro dell’Agricoltura, Adrian Oros. Il valore massimo non potrà superare i 5.000 euro per ogni singolo farmer e 50.000 per le attività di processazione. Questo nuovo aiuto si aggiunge ai fondi stanziati agli agricoltori colpiti dalla siccità, che saranno versati dal budget nazionale.
Il Governo sta preparando anche un fondo di credito e garanzia, nonchè delle modalità di appoggio al pagamento dei giornalieri, sempre per sostenere i produttori, ha spiegato a Radio Romania il ministro dell’Agricoltura. Adrian Oros ha precisato che la siccità ha colpito quest’anno oltre un milione di ettari di campi coltivati, soprattutto nel sud-est e nord-est. Il ministro assicura, però, che sono sufficienti le risorse per coprire il fabbisogno interno di generi alimentari, accennando anche all’evoluzione dei prezzi.
In questo momento, non posso fare delle stime. Ad esempio, i prezzi di molti prodotti sono ora bassi poichè gli stock sono grossi. Non sappiamo, però, come si evolverà la situazione, come saranno le produzioni in autunno, e neanche per quanto tempo si prolungherà questa crisi e in che modo si rifletterà sulle performance economiche dei farmers e dell’industria alimentare. Finora, solo alcuni settori sono colpiti dalla crisi. Se ci sarà una rapida ripresa, nel giro di un mese, diciamo, e il consumo comincerà a crescere un po’, riassestando il rapporto tra consumatore-produttore-azienda e commerciante, allora forse non avremo perdite troppo alte, ha detto il ministro.
Adrian Oros ha spiegato che, persino nei più bui scenari sulle conseguenze della siccità, il consumo interno di cereali sarà comunque coperto dalla produzione autunnale. Il ministro non esclude la cessazione delle esportazioni dei prodotti di prima necessità, qualora la situazione lo richiedesse. Abbiamo la certezza che le riserve di cereali siano sufficienti fino al nuovo raccolto, dopo di che prenderemo le misure per assicurarci che nelle riserve dello stato e nei depositi delle aziende di Romania ci siano sufficienti quantità di cereali per il consumo quotididiano dei cittadini romeni. E, se necessario, ricorreremo anche a quella misura, naturalmente, poco adoperata, di cessare certe esportazioni, ha detto ancora Adrian Oros.
Il Ministero dell’Ambiente di Bucarest ha annunciato che il mese di aprile del 2020 è stato il più siccitoso della storia, superando il record del 2007.