Agricoltura: Romania, da siccità a maltempo
La siccità e la pandemia di COVID-19 rendono il 2020 un anno atipico: l’agricoltura non potrà portare tanti soldi alle casse dello stato, e sia produttori che agricoltori e commerciani hanno subito perdite. Lo ha dichiarato a Radio Romania il presidente della Federazione dei Sindacati dell’Industria Alimentare, Dragoş Frumosu, anticipando un’impennata dei prezzi per cereali, foraggi, carne e prodotti di panificazione. I Paesi dell’UE tenteranno di proteggere la produzione per il proprio consumo e a questo punto è possibile anche il calo delle esportazione di certi prodotti che la Romania importava. Dragoş Frumosu propone anche alcune soluzioni.
Daniela Budu, 17.06.2020, 12:25
La siccità e la pandemia di COVID-19 rendono il 2020 un anno atipico: l’agricoltura non potrà portare tanti soldi alle casse dello stato, e sia produttori che agricoltori e commerciani hanno subito perdite. Lo ha dichiarato a Radio Romania il presidente della Federazione dei Sindacati dell’Industria Alimentare, Dragoş Frumosu, anticipando un’impennata dei prezzi per cereali, foraggi, carne e prodotti di panificazione. I Paesi dell’UE tenteranno di proteggere la produzione per il proprio consumo e a questo punto è possibile anche il calo delle esportazione di certi prodotti che la Romania importava. Dragoş Frumosu propone anche alcune soluzioni.
A mio avviso, l’unica soluzione o modalità di salvare le cose, se volete, è saper gestirci, nel senso di creare anhe una certa riserva di stato di prodotti di base, per assicurarci per un anno, fino al prossimo raccolto, mantenendo almeno un prezzo costante dei prodotti, senza fluttuazioni, poichè questo aspetto è molto importante. Credo che l’intera classe politica sia in grande colpa per la situazione raggiunta dall’agricoltura romena dopo 30 anni, ha detto il presidente della Federazione dei Sindacati dell’Industria Alimentare.
Non solo la siccità di questa primavera, ma anche i temporali e la grandine delle ultime settimane hanno colpito i raccolti in parecchie zone della Romania. Ad esempio, gli agricoltori del nord-ovest lamentano ingenti perdite soprattutto per verdura e cereali, frutta e vigne. Ma anche l’apicoltura soffre. Gli apicoltori sollecitano alle autorità sostegno finanziario per compensare le perdite, dato che il maltempo ha compromesso anche la raccolta di miele, che finora piazzava la Romania al quarto posto come produzione in Europa.
Anche i farmers sollecitano alle autorità dei programmi di investimento volti a incoraggiare la produzione interna. In una lettera aperta, loro spiegano che l’agricoltura romena sta attraversando un difficilissimo periodo in seguito alla crisi economica generata dalla pandemia di coronavirus, che coincide con una siccità senza precedenti negli ultimi 30 anni. I farmers propongono un pacchetto di misure che vanno prese subito, tra cui il sostegno finanziario per i piccoli agricoltori e la continuazione della riabilitazione urgente del sistema di irrigazioni.
La scorsa settimana, il ministro dell’Agricoltura, Adrian Oros, dichiarava che intende concedere ai farmers risarcimenti per la siccità entro l’autunno, per un importo che verrà stabilito in seguito alle valutazioni. Adrian Oros ha annunciato ieri che, finora, dagli accertamenti risultano 1.165.000 ettari colpiti dalla siccità dei quasi tre milioni di ettari di campi coltivati in autunno. Gli analisti della Bloomberg indicavano di recente che la più grave siccità dell’ultimo secolo lede la Romania e parecchi Paesi dell’est europeo.